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Mercoledì 06 APRILE 2011
Cuore più sicuro grazie alla telemedicina

Un elettrocardiogramma in farmacia, la trasmissione a una centrale operativa attiva h24 e la riconsegna immediata del referto. Uno studio del San Raffaele mostra l’efficacia della telemedicina per la diagnosi e il monitoraggio delle malattie cardiache.

Arriva dal IX Congresso Nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) tenutosi nei giorni scorsi a Genova un esempio di come sia possibile spostare ai presidi sanitari presenti capillarmente sul territorio una parte delle attività tradizionalmente considerate ospedaliere. E ciò grazie a strumenti di telemedicina.
Lo studio è stato condotto da ricercatori dell’Università Vita-Salute, clinici dell’Unità Operativa di Prevenzione e Riabilitazione Cardiovascolare ed esperti di Telbios, Centro Servizi di Telemedicina, dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele con la collaborazione di alcune farmacie sparse sul territorio nazionale.
La ricerca ha coinvolto 529 persone che, nel periodo tra settembre 2009 e settembre 2010, si erano recate in una delle 24 farmacie sparse sul territorio nazionale collegate con Telbios per effettuare un elettrocardiogramma: il tracciato di ciascuno è stato simultaneamente trasmesso al Centro Servizi di Telemedicina, attivo 24 ore su 24, dove un operatore specializzato riceve il tracciato e ne verifica la qualità tecnica e passa la chiamata al medico disponibile per l’immediata refertazione. Dopo aver visualizzato il tracciato lo specialista parla con il “paziente” e raccoglie, tramite un apposito questionario elettronico, tutti i dati utili a ricostruirne la storia clinica, i fattori di rischio cardiovascolare e gli eventuali sintomi, in modo da contestualizzare clinicamente il risultato dell’esame. Infine il medico comunica il referto al paziente e segnala l’opportunità di riferire i risultati dell’esame al proprio medico di medicina generale.
L’88,8% dei soggetti che si sono recati in farmacia per eseguire un ECG non riportava sintomi di alcun tipo, il restante 11,2% lamentava palpitazioni, dolore al petto, dispnea. Interessante il fatto che questa modalità di offerta del servizio sia piaciuta alle donne più che agli uomini. Un dato in controtendenza rispetto alla minore attenzione delle donne ai controlli cardiologici che da tempo le Società Scientifiche Cardiologiche segnalano.
“La minore attenzione alla diagnosi e cura delle malattie cardiovascolari nelle donne è un fenomeno noto per il quale sono da anni mobilitate le Società Scientifiche Cardiologiche”, ha dichiarato Domenico Cianflone, primario della U.O. Prevenzione e Riabilitazione Cardiovascolare, IRCCS San Raffaele. “Può darsi che la disponibilità di nuove modalità di erogazione di servizi medici possa contribuire a ridurre questa disparità”.
Al di là dell’esito dell’esame, tuttavia, è la dimostrazione dell’efficacia del metodo, l’aspetto più importante della ricerca: “Questo studio fornisce un’idea delle potenzialità della telemedicina e dello sviluppo integrato specialisti-MMG-farmacia dei servizi”, ha commentato Renato Botti, amministratore delegato di Telbios. “Stiamo lavorando a un allargamento su larga scala di questa metodica e, con il supporto di associazioni di categoria e gruppi professionali e di nuove tecnologie, anche a nuovi modelli di assistenza”.

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