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Venerdì 15 GENNAIO 2016
Tornano le domeniche di approfondimento allo zooprofilattico del Lazio e della Toscana. Il 17 gennaio sarà dedicata ai 'nuovi pets' 

Si tratta di specie non convenzionali o animali esotici. Questi possono essere portatori di nuovi virus dannosi tanto per altri animali quanto per l'uomo.  Il proprietario può infettarsi stando a contatto con le piccole lesioni sulla pelle del suo pet. 

Il 17 gennaio, nella sede centrale IZSLT dalle 10 alle 14, si parlerà di “nuovi Pets”, intesi come animali d’affezione di specie non convenzionali nelle nostre abitazioni o animali esotici come animali da compagnia, e dei rischi di zoonosi, ovvero di quelle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo.
"Si tratti di mode, manie o passioni - affermano in una note dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana, M. Aleandri - c’è stato un significativo incremento nella detenzione degli animali selvatici ed esotici come animali “domestici” anche in Italia. Nel nostro Paese, una normativa severa tutela la salute degli animali e dell’uomo, tenendo in considerazione tutti gli elementi caratteristici delle specie potenzialmente pericolose per la salute. Le preoccupazioni che la detenzione di tali specie solleva, riguardano inoltre la salute, il benessere animale e le minacce alla biodiversità poiché possono essere portatori di virus “nuovi”, ancora poco conosciuti e diagnosticati".

Nel 2014 è stato avviato in Istituto un progetto di ricerca corrente finanziato dal Ministero della Salute (Infezione da Cowpoxvirus negli animali: studi sulla presenza e diffusione del virus in Italia Centrale) per monitorare la presenza e la diffusione di questo particolare virus della grande famiglia dei Poxvirus nel centro Italia. "In particolare - spiega Giusy Cardeti, responsabile del progetto - l'infezione nel nostro pet può avvenire per contatto con altri animali malati; il gatto si infetta attraverso morsi e graffi col piccolo roditore, sua preda. Il proprietario si infetta stando a contatto con le piccole lesioni sulla pelle del suo pet. Sulla base di molti studi condotti e del lavoro da noi svolto in questi mesi, è emerso che alcune zoonosi, tra cui il Cowpox, sono infezioni sottostimate; il virus infatti provoca lesioni cutanee che nella maggior parte dei casi guariscono da sole, risultando pertanto in una difficile identificazione della vera causa.

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