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Mercoledì 27 GENNAIO 2016
Decreto appropriatezza. Fimmg scrive a Ministero e Regioni: “Gravi disagi per applicare norme. Serve una proroga di 30 giorni”

Il segretario del sindacato dei medici di famiglia Milillo rivela difficoltà nell’applicazione del Decreto appena entrato in vigore che ha inserito delle condizioni per l'erogabilità a carico del Ssn di 203 prestazioni sanitarie. Denunciate anche aggressioni ai camici bianchi. Nell’attesa di chiarimenti il sindacato ha diffuso un modulo per avere una verifica preventiva di erogabilità della prestazione da parte dell’Azienda. LA LETTERA

Primi disagi per l’applicazione del decreto appropriatezza pubblicato la scorsa settimana in Gazzetta Ufficiale. A denunciarli è il sindacato dei medici di famiglia Fimmg che ha scritto una lettera al Ministro della Salute, Regioni e Direttori generali delle Asl per chiedere di “diffondere prontamente istruzioni sulle modalità interpretative/applicative della norma in questione e intanto, nell’attesa delle stesse, voler tempestivamente prevedere un periodo di rinvio dell’applicazione della stessa di 30 giorni”.
 
“Giungono dal territorio di tutte le Regioni segnalazioni sempre più numerose di gravi disagi per medici e cittadini derivanti dalle oggettive difficoltà interpretative ed applicative”, afferma il segretario nazionale Fimmg Giacomo Milillo. “In alcuni casi, per ora fortunatamente limitati, mi viene riferito un atteggiamento aggressivo nei confronti del medico da parte di assistiti che interpretano l’atteggiamento prudenziale del professionista come un rifiuto di assistenza”.
 
Ma il sindacato ha deciso anche di scrivere agli iscritti comunicando che sono in via di definizione delle “linee guida applicative cautelari. Intanto, fino a quando non riceveremo istruzioni appropriate, prudenzialmente di fronte ad incertezze di applicazione o di interpretazione, ti invitiamo, prima di prescrivere, a consegnare al cittadino un modulo per avere una verifica preventiva di erogabilità della prestazione da parte dell’Azienda e comunque a non trascrivere prime proposte provenienti da settori del SSN abilitati alla prescrizione diretta”.

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