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Martedì 19 GENNAIO 2016
Sicilia. Farmacie, la Giunta cancella 57 sedi a concorso

Saranno quindi 165 e non più 222 le nuove farmacie che apriranno in Sicilia. Le rideterminazione del numero è stata effettuata sulla base delle pronunce dei Tar e delle comunicazioni dei Comuni in merito all’identificazione delle nuove sedi. Ecco il decreto che aggiorna le sedi farmaceutiche.

Saranno 165 e non più 22 le nuove farmacie che apriranno in Sicilia grazie al concorso straordinario voluto dal Governo Monti. Ben 57 sedi, infatti, sono state cancellate da seguito di numerose sentenze che hanno annullato gli atti di pianificazione comunale e ad una rinnovata individuazione e descrizione delle sedi per le quali siano intervenute, invece, nuove pianificazioni comunali. O di sedi sulla cui individuazione pendono ricorsi avanti al giudice amministrativo.
 
A spiegarlo è il decreto del Direttore Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’Assessorato della Salute della Regione Sicilia n. 27/2016, con il quale sono state aggiornate le sedi farmaceutiche disponibili per l’interpello ai candidati idonei del concorso straordinario della stessa Regione.
 
Il decreto non è stato tuttavia accolto con favore dal Segretario della FOFI e presidente dell’Ordine di Agrigento, Maurizio Pace. “La vicenda del Concorso straordinario per l’assegnazione di nuove sedi farmaceutiche, come ampiamente previsto, ha dato origine a un contenzioso notevole, che rischia di ritardare ulteriormente l’espletamento delle procedure. Tuttavia non condividiamo la decisione della Regione Siciliana di procedere seduta stante alle procedure di assegnazione delle sole sedi che non sono state oggetto di annullamenti o contestazioni”, ha spiegato Pace.

Le sedi annullate, osserva infatti Pace, sono "spesso" sedi "poste in grandi centri come Palermo, Messina, Marsala, Agrigento e altri ancora, quindi piuttosto appetibili. Procedere all’interpello dei candidati escludendole significa penalizzare i professionisti con i punteggi più alti e ritengo che la Federazione degli Ordini non possa che richiamare la necessità di un trattamento equo di tutti i colleghi che hanno partecipato al concorso”. Senza contare che questa soluzione può essere a sua volta oggetto di ricorsi. “Mi sembra evidente che tutto serva fuorché aumentare ulteriormente il contenzioso”.

Per Pace "meglio sarebbe invece farsi parte attiva perché le controversie e gli atti ancora necessari siano risolti nel più breve tempo possibile, consentendo l’assegnazione contestuale di tutte le sedi originariamente previste. Altrimenti si corre il rischio che gli ultimi divengano i primi, e i primi gli ultimi, ma con esiti ben diversi da quelli del dettato evangelico”.

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