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Venerdì 05 FEBBRAIO 2016
Linee guida radiologiche. Interviene la Fnomceo: “Sì al documento. Insieme ai radiologi contro il ricorso al Tar dei Tsrm”

La Federazione degli ordini dei medici scende in campo nel dibattito sulle linee guida dopo la richiesta delle Regioni al Ministro di ritirarle. “La responsabilità della gestione del percorso diagnostico-terapeutico sta in capo al medico-radiologo, a partire dal consenso informato, passando dalla sicurezza delle procedure, fino alle decisioni diagnostico-terapeutiche”. E poi a Lorenzin: “Prenda posizione a difesa del proprio decreto”.

Un “sì” forte alle linee guida sulla radiologia. Questo il pensiero della Fnomceo sull’aspro dibattito seguito alla richiesta delle Regioni al Ministero della Salute di ritirale il provvedimento già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma la Federazione, oltre alle dichiarazione ha deciso di andare oltre “La Fnomceo si costituirà ad opponendum nel Ricorso intentato, presso il Tar del Lazio, dalla Federazione Nazionale dei Collegi Professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica contro le Linee Guida del ministero della Salute “per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”. Ha annunciato oggi il Comitato Centrale Fnomceo.
 
“Il ricorso della Federazione Nazionale dei Collegi Professionali dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica avverso le Linee Guida emanate dal ministero della Salute,  pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n.261 del 9 novembre 2015, può minare la sicurezza e la qualità delle prestazioni in ambito radiologico – rileva la Fnomceo - . Questa Federazione sottolinea con forza come la responsabilità della gestione del percorso diagnostico-terapeutico sia in capo al medico-radiologo, a partire dal consenso informato, passando dalla sicurezza delle procedure, fino alle decisioni diagnostico-terapeutiche. Chiediamo al ministero della Salute una immediata presa di posizione a difesa di un proprio decreto, fortemente voluto per garantire qualità e sicurezza”.
 
La Fnomceo, nell’annunciare il “proprio intervento ad opponendum in sede di contenzioso amministrativo, mantiene comunque una posizione di apertura nei confronti delle professioni sanitarie, in una logica di collaborazione e di autonomia, nel rispetto delle competenze e con l’obiettivo di garantire qualità, sicurezza e tracciabilità, per la tutela della salute”.
 

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