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Martedì 12 APRILE 2011
Campania. Caldoro: “Con criterio distributivo basato sull’età perderemmo 250 mln l’anno”

Questo criterio, messo sotto accusa dal presidente della Regione, Stefano Caldoro, "penalizzerebbe l’intero sud del Paese". Intanto il debito campano ammonta a 600 mln di euro, anche se lo sblocco di alcuni fondi, tra i quali i Fas, potrebbero far arrivare 322 mln. Ulteriore nota positiva è l’apertura di concorsi pubblici per l’assunzione di 150 unità. È questo il quadro dell’attuale situazione regionale tracciato da Caldoro nel corso del convegno “Un anno di commissariamento. Quali prospettive per la sanità campana?”, organizzato dall’Ordine dei medici di Napoli, presieduto da Gabriele Peperoni.

A che punto si trova la Campania ad un anno dal suo commissariamento? Quali sono le sue prospettive? Con queste domande si è aperto ieri a Napoli, il convegno organizzato dall’ dall’Ordine dei medici di Napoli, presieduto da Gabriele Peperoni.
Il consuntivo parziale di 12 mesi di gestione straordinaria, affidata al governatore Stefano Caldoro in qualità di commissario ad acta, è stato tracciato dallo stesso presidente della giunta regionale, presente al tavolo dei relatori.
Caldoro ha da subito spiegato come l’obiettivo primario del suo lavoro sia stato a tenuta dei conti pubblici, imposta dal Piano di rientro e dal Patto per la Salute. “Molto è stato fatto – ha riassunto – ma il percorso è ancora lungo. Il debito, infatti, è ancora di 600 milioni di euro, ma lo sblocco di alcuni fondi tra cui quello fas di 322 milioni di euro ci consente una piccola accelerazione. Inoltre è da registrare il positivo sblocco del turn over con concorsi pubblici per l’assunzione di 150 unità. Il turn over, in fine dei conti, non ha prodotto economie apprezzabili”.

Il governatore ha tenuto anche a sottolineare come le esigenze contabili non abbiano distolto l’attenzione dalla riorganizzazione assistenziale dei servizi sanitari, a cominciare da prevenzione ed emergenza. “Il Piano Ospedaliero – ha spiegato – è in fase attuativa e il Piano Sanitario, ormai varato, è in attesa dell’ok governativo. Ma il rigore dei conti è stato conciliato con un minimo di flessibilità della gestione sanitaria territoriale per garantire l’efficienza del servizio”.
L’altro obiettivo del Comissario ad acta, inoltre, è la battaglia in sede governativa sulla ripartizione delle risorse, previste dal Fondo sanitario: “La distribuzione delle risorse, basata sul criterio dell’età, penalizza fortemente il sud e la Campania. Occorrono criteri temporanei più equi in attesa del decollo del federalismo nel 2015, altrimenti la Campania rischia di perdere circa 250 milioni di euro all’anno”. L’ultimo punto toccato dal governatore ha riguardato il riordino delle aziende sanitarie locali: “In alcune Asl vi sono irregolarità amministrative gravi, prodotte da una gran mole di documenti contabili mai approvati in passato – ha concluso -. Un pregresso da risolvere nell’interesse non solo dei cittadini ma degli stessi operatori sanitari”.

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