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Giovedì 11 FEBBRAIO 2016
Cardiologia. L’allopurinolo riduce rischio infarto negli anziani ipertesi

Il principio attivo, usato per la prevenzione della gotta, secondo uno studio condotto su persone con più di 65 anni sembra avere anche la capacità di ridurre il rischio di infarto del miocardio e di vari disturbi cardiaci.

(Reuters Health) - L’allopurinolo, principio attivo utilizzato ampiamente per la prevenzione della gotta, è associato a un minore rischio di infarto e di disturbi cardiaci nelle persone anziane ipertese. È quanto emerge da uno studio condotto da Rachael Mac Isaac della University of Glasgow e pubblicato da Hypertension lo scorso 25 gennaio.

Lo studio
Il team della dottoressa Mac Isaac ha analizzato dati di più di 2000 pazienti ipertesi ultrasessantacinquenni, in terapia con allopurinolo, assieme ad un gruppo di controllo che non stava ricevendo il farmaco. Le dosi di allopurinolo variavano da 100 a più di 600 milligrammi per giorno. In un periodo di 10 anni, l’utilizzo di allopurinolo è stato associato con un rischio significativamente basso sia di infarto (rischio: 0,50) che di disturbi cardiaci (rischio: 0.61). Nei 1052 pazienti che avevano ricevuto dosi di almeno 300 mg di allopurinolo ogni giorno, il rischio di infarto (0,58) e disturbi cardiaci (0,65) era significativamente più basso che in pazienti che avevano ricevuto dosi minori.

Questi risultati “mettono il luce il potenziale di questa strategia terapeutica nella protezione dalle malattie cardiovascolari e supportano la conduzione di studi clinici prospettici”, scrivono i ricercatori. Attualmente, su questo argomento, sono in corso due studi su larga scala(XILO-FIST e ALL-HEART).
 
Fonte: Hypertension
 
David Douglas
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

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