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Venerdì 12 FEBBRAIO 2016
La forma è anche sostanza. La Fnomceo è una cosa, i sindacati un’altra



Gentile Direttore,
non mi pare un oggetto misterioso il numero di telefono da fare per parlare con i Medici, perché lo conosce lei, e lo conosce il Ministro della Salute, che non credo necessiti di aiuto in questa ardua impresa. L’aritmetica deve certo trasformarsi in politica, ma non bisogna confondere le mele con le pere, la forma con la sostanza. Il problema che abbiamo posto ieri come intersindacale medica non è puramente formale, da permalosi, come direbbe qualcuno.
 
Ma attiene alla identità ed al ruolo di organizzazioni che, anche nel tempo delle eclissi dei corpi intermedi, conservano un ruolo di rappresentanza della stragrande maggioranza dei Medici che lavorano nel e per il Ssn. Il che non è scontato e non è poco.
 
Organizzazioni che hanno messo in campo, non da ora per la verità, un’idea di unità professionale capace di venire incontro alle esigenze logistiche, e politiche, degli interlocutori di turno. Nell’unico incontro degno di questo nome che il Ministro Lorenzin ha convocato con i tutti i sindacati, hanno parlato per parte nostra, solo in due, in rappresentanza della medicina dipendente e di quella convenzionata.
 
Sono passati anni, mi pare, non secoli, e ricordo a me stesso che anche nel 2012, alla fine della grande manifestazione del 27 ottobre promossa da tutte le sigle sindacali, ha parlato un solo Medico per tutti, insieme con un cittadino.
 
Ho ben presente, da quando ho assunto il ruolo che svolgo, che il problema della semplificazione della rappresentanza va affrontato e risolto. Sarebbe sbagliato, però, non vedere che il movimento sindacale di oggi, se non ha partorito un nuovo ed unico soggetto, ha perlomeno abbandonato diffidenze e sospetti reciproci, fidandosi vicendevolmente, al punto da essere in grado di nominare, se la situazione lo richiede, delegazioni, contingentate o meno, e/o relatori, in grado di rappresentare le opinioni di tutti con una sola voce.
 
Nel rispetto delle identità e della storia di ognuno diffidando, come la politica insegna, delle fusioni a freddo. Ammesso che Governo e Ministri abbiano intenzione di parlare con i sindacati, il che non è detto, visto che le grandi confederazioni sindacali rappresentate da sole 3 sigle non hanno, mi pare, un trattamento migliore.
 
La frammentazione delle sigle, che continuo a considerare un elemento strutturale di debolezza, non autorizza però alcuna confusione tra ordini professionali e organizzazioni sindacali, e tanto meno il tentativo di cancellare il nome, oltre che il ruolo, di queste ultime.
 
Né può essere utilizzata come alibi per evitare il confronto delle opinioni e delle proposte. Ecco perché, certe volte, la forma è anche sostanza. E luoghi comuni rischiano di fare da scudo alla consapevole strategia di includere tra gli sprechi da eliminare anche ogni forma di relazione sindacale.
 
Comunque, ai nostri tempi il telefono non è più di moda. Con un click o un tweet si possono raggiungere tutti comunicando oggetto dell’incontro e numero di partecipanti compatibile con la logistica e con la politica.
 
Al resto penseremo noi.
 
Costantino Troise
Segretario Nazionale Anaao Assomed

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