quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 12 FEBBRAIO 2016
La Fnomceo risponde a Cavicchi: “Gli Ordini, i sindacati medici e l’orgoglio di appartenenza”

Noi medici siamo una categoria con molti difetti. Viviamo in questo mondo, a stretto contatto delle contraddizioni, della sofferenza e del disagio e dobbiamo continuamente cercare l’equilibrio tra obiettivi di salute, risorse disponibili e burocrazia ossessiva ma non torneremmo mai indietro perché abbiamo scelto il nostro modo di vivere. E voglio rassicurare Ivan Cavicchi: il cambiamento della Professione medica è in atto

Leggo sempre con interesse Ivan Cavicchi, è un osservatore importante nel panorama sociale e sanitario italiano e anche le sue posizioni sono in linea con le contraddizioni del tempo che viviamo, non potrebbe essere altrimenti: la velocità del cambiamento che l’individuo e la collettività stanno subendo non ha riscontro nelle generazioni precedenti e non ne è immune il critico sociologo.                                                       
 
Non possiamo dimenticare che le professioni sanitarie accusano, insieme ad altre categorie professionali (ad esempio gli insegnanti), una maggiore sofferenza, perché sono professioni di aiuto: devono sostenere la sofferenza delle altre persone in un contesto organizzativo che non le tutela.
 
Queste categorie professionali non hanno fatto semplicemente una scelta lavorativa ma hanno fatto una scelta di vita e pagano duramente le carenze del Servizio perché devono difenderlo, tutelando e rassicurando la persona che accede ai servizi.
 
La semplificazione, in un campo così sensibile, è spesso figlia del qualunquismo, della ignoranza (di chi ignora i problemi), della voglia di protagonismo ad ogni costo. Credo che il percorso che sta svolgendo la FNOMCeO sia invece figlio della piena consapevolezza di queste difficoltà nella crisi sociale ed economica del Paese; stiamo perseguendo il cambiamento di una Professione che vuole affrontare la grande sfida dei nuovi orizzonti epidemiologici, organizzativi, formativi e politici.
 
Siamo una categoria con molti difetti, viviamo in questo mondo, a stretto contatto delle contraddizioni, della sofferenza e del disagio e dobbiamo continuamente cercare l’equilibrio tra obiettivi di salute, risorse disponibili e burocrazia ossessiva ma non torneremmo mai indietro perché abbiamo scelto il nostro modo di vivere.
 
La politica nazionale, specialmente negli ultimi anni, si è occupata di Sanità solo in maniera emergenziale e non sistemica, con l'occhio rivolto soprattutto alla riduzione della spesa, al razionamento, con misure introdotte nelle leggi finanziarie, oggi dette leggi di stabilità; è cambiato il nome, ma non sono cambiati sostanza e metodo; anche il governo della Salute è sotto scacco della spending review.
 
Nel frattempo si sono chiuse diverse legislature senza che la politica sia riuscita a varare una riforma delle professioni. Sta il fatto che, nel clima generale di disincanto e di disaffezione verso le Istituzioni, è facile fare il tiro a segno alle professioni. Questa deriva dev'essere fermata e in tal senso la FNOMCeO è impegnata.
 
Consapevole delle condizioni politiche e socio-economiche, la FNOMCeO vuole alzare il livello del confronto con la politica, con il Governo e con il Parlamento per proteggere le persone che accedono ai Servizi per far progredire il Paese in un percorso di democrazia e di civiltà, per riaffermare specificità, dignità e orgoglio della professione medica e odontoiatrica; questi sono valori che devono ancora appartenere non solo ai medici ma all'intera società italiana del Terzo Millennio.
 
A tutti coloro che ci osservano con interesse vogliamo dire che questa professione ha prima di tutto bisogno di rispetto, di delicatezza e di considerazione; stiamo affrontando un cambiamento epocale e lo vogliamo fare non da soli ma con le altre professioni sanitarie; siamo perfettamente consapevoli che in un sistema complesso, ad alto rischio professionale, tutte le questioni, anche quella della responsabilità, si affrontano prima di tutte tra le professioni e non tra una singola professione e la politica; è finito il tempo delle strette di mano mercantili, tra sensali, viviamo il tempo della progettazione, della responsabilizzazione e della verifica dei risultati.
 
Questo percorso è complicato perché si confronta con una realtà politica mutevole (regionale e nazionale), con normative inserite in leggi di economia e finanza che incidono profondamente sulla vita delle professioni senza delineare una cornice omogenea e prospettica di formazione delle competenze che assicuri ad ogni professione sanitaria un giusto ambito di autonomia, nel contesto di attività complesse che implicano l’intervento di numerose figure professionali.
 
È senz’altro vero che la nostra è una categoria professionale variegata, complessa, caratterizzata da molte anime e da molte competenze. Ma questo è un valore aggiunto: la nostra professione può esprimere i diversi punti di vista ed offrire una visione multidimensionale alla società ed alla politica. Abbiamo un’età media elevata, perché è stato impedito il ricambio generazionale e questo implica maggiori difficoltà formative, adattative. Tutto questo lo stiamo affrontando come FNOMCeO, senza clamori o interventi mediatici eclatanti, perché siamo convinti che questa costruzione si deve svolgere prima di tutto nel backstage; il lavoro di preparazione è il vero lavoro di costruzione del risultato finale.
 
Non c’è contraddizione né rappresenta una influenza nefasta la stretta collaborazione tra FNOMCeO, Sindacati, Società Scientifiche ed ENPAM: l’espressione e la forza della Professione si esercita trovando, finalmente, una sinergia vera tra questi soggetti; ognuno nel proprio ambito associativo dovrà partecipare a sostenere il cambiamento del medico e dell’odontoiatra oggi e nel prossimo futuro, rafforzando prima di tutto l’orgoglio di appartenere ad una grande Professione che sostiene con lavoro, responsabilità, competenza e sacrificio il SSN.
 
Ringrazio Ivan Cavicchi per il contributo che ci continua ad offrire e lo voglio rassicurare: il cambiamento della Professione medica è in atto.
 
Maurizio Scassola
Vicepresidente FNOMCeO

© RIPRODUZIONE RISERVATA