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Venerdì 12 FEBBRAIO 2016
Farmacie e abusivismo professionale. La Fofi agli Ordini provinciali: “Condotte non conformi a legge e deontologia non possono essere tollerate”

Così in una circolare firmata dal presidente Andrea Mandelli e dal segretario Maurizio Pace, la Fofi interviene dopo le vicende denunciate nei giorni scorsi da Striscia la notizia. "Il farmacista che consenta o agevoli a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione concorre in un reato penale ed è assoggettato alla sanzione che prevede l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno.

Con una circolare firmata dal presidente Andrea Mandelli e dal segretario Maurizio Pace, la Federazione dell’Ordine dei farmacisti italiani, a seguito delle vicende denunciate nei giorni scorsi dal programma televisivo Striscia la notizia, richiama l’attenzione degli Ordini provinciali su “un’adeguata e tempestiva vigilanza sul corretto esercizio della professione, in quanto condotte non conformi alla legge ed alla deontologia non possono essere tollerate e, tra l’altro, arrecano un grave pregiudizio all’immagine della professione”.
 
Nella circolare viene ricordato che gli Ordini provinciali “sono tenuti ai sensi dell’art. 8 della Legge 175/1992 a porre in essere iniziative di vigilanza promuovendo ispezioni presso le sedi professionali dei propri iscritti”.
 
“Il farmacista che consenta o agevoli a qualsiasi titolo l’esercizio abusivo della professione concorre nel reato di cui all’art. 348 del Codice Penale ed è assoggettato alla sanzione di cui all’art. 8 della legge 175/1992 che prevede l’interdizione dalla professione per un periodo non inferiore ad un anno, da irrogarsi in sede di procedimento disciplinare – sottolinea la Fofi -. Si rammenta, infine, che costituisce preciso obbligo deontologico per il farmacista che presta la propria attività al pubblico (art. 5, comma 1, Cod. Deont. Farm.), indossare il camice bianco e il distintivo professionale. La ratio di tale disposizione è di tutta evidenza e risiede nella necessità di garantire al cittadino la possibilità di individuare agevolmente e senza possibilità di equivoci il farmacista, unico professionista abilitato a fornire consigli sui medicinali”. 

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