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Venerdì 12 FEBBRAIO 2016
Lavoro nella Ue. Fnco: “Bene nuove norme su ostetriche. Un passo avanti per l’Italia”

Soddisfazione viene della Presidente della Federazione Nazionale Collegi Ostetriche per il decreto di recepimento della direttiva Ue pubblicato in Gazzetta che ‘amplia’ l’autonomia delle ostetriche per la gravidanza normale e su cui era contraria la Fnomceo. "Un passo avanti in Italia e una vittoria contro le resistenze corporativistiche con il recepimento della direttiva europea 55/2013

Plauso delle ostetriche al decreto di recepimento della direttiva europea su regole comuni per il lavoro nell’Unione dove è stata ampliata l’autonomia professionale per la gravidanza normale. "Il disposto legislativo costituzionalmente legittimo risolve finalmente il problema della disparità di trattamento a carico delle ostetriche italiane che, attraverso la Federazione Nazionale, nel nome della Presidente Maria Vicario, hanno documentato ai componenti il Governo Italiano la loro posizione durante l’iter di recepimento della Direttiva".

"Togliere il veto sulla possibilità, riconosciuta in tutto il mondo - afferma Maria Vicario -, economicamente avanzato o no, della completa assistenza da parte dell’ostetrica non è una semplice opzione  ma un’opportunità per assicurare ai cittadini ed in particolare alle famiglie in attesa di un figlio, l’assistenza con interventi utili a migliorare gli esiti e la soddisfazione materna e neonatale, ad iniziare dall’adozione di modelli assistenziali in grado di assicurare una reale, precoce e continuativa presa in carico delle gestanti da parte delle ostetriche, a fronte, invece, di un sistema di cure caratterizzato da disomogeneità degli interventi e discontinuità delle cure tra territorio e punti nascita come rilevato dai  dati dell’ultimo Piano nazionale esiti (PNE)".

"Oggi - prosegue Vicario -, con l’approvazione dell’art. 37 del D.Lgs. 15/2016 , finalmente le donne possono scegliere liberamente fra i diversi professionisti deputati alla sorveglianza, cura e assistenza della gravidanza, parto e puerperio, ricordando che l’Ostetrica più di altri, per forma mentis , essendo educata già al momento degli studi universitari, è votata al rispetto della fisiologia e preparata a fornire un’assistenza adeguata ma naturale, diminuendo così il ricorso inappropriato a trattamenti medicalizzati".

Le  novità normative comunitarie prevedono che l’adeguata conoscenza delle scienze alla base dell’attività ostetrica diventa una “conoscenza dettagliata”. L’ostetrica/o deve essere in possesso di una formazione più avanzata con conoscenze “dettagliate”. In secondo luogo, l’approfondita conoscenza delle funzioni biologiche, dell’anatomia e della fisiologia diventa una conoscenza adeguata di nozioni di medicina generale e di farmacologia nel settore dell’ostetricia. Infine, l’adeguata esperienza clinica generica sotto il controllo di personale ostetrico qualificato deve ora essere acquisita presso istituzioni approvate, in tal modo, escluso il quadro patologico, l’ostetrica opera in modo indipendente e sotto la propria responsabilità. Tale autonomia non può non manifestarsi nell’accertamento del carattere naturale della gravidanza.

"Le 20.000 Ostetriche Italiane - conclude Maria Vicario -, riunite nella Federazione Nazionale delle Ostetriche, consce del cammino irto e tortuoso, adeguano le loro conoscenze, competenze ed abilità per fornire prestazioni di qualità alla donna/coppia e comunità, per quanto di competenza nell’ambito preventivo, curativo e riabilitativo".

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