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Lunedì 15 FEBBRAIO 2016
Disturbi alimentari. Precoci nei ragazzi, legati alla depressione nelle ragazze

Secondo quanto suggerisce un nuovo studio americano, i disturbi alimentari si manifestano diversamente nei due sessi. Nelle ragazze sono spesso legati a un disturbo dell'umore, mentre non sembra lo stesso per i ragazzi. Inoltre, in media i ragazzi tendono a manifestare questi disturbi in età poco più giovane rispetto alle ragazze, e di solito non presentano anoressia nervosa o bulimia.

(Reuters Heath) - Secondo quanto suggerisce un nuovo studio americano, i disturbi alimentari si manifestano diversamente nei due sessi. Nelle ragazze, sono spesso legati a un disturbo dell'umore, mentre non sembra lo stesso per i ragazzi. Inoltre, in media i ragazzi tendono a manifestare questi disturbi in età poco più giovane rispetto alle ragazze, e di solito non presentano anoressia nervosa o bulimia."Questi risultati indicano che ci sono effettivamente differenze nel modo in cui bambini e adolescenti, maschi e femmine, si presentano da noi chiedendo un trattamento dei disturbi alimentari", ha detto l'autore dello studio Kathryn Kinasz del Department of Psychiatry and Behavioral Neuroscience dell’Università di Chicago. Kinasz ha subito sottolineato che in questo studio i pazienti si differenziavano tra maschi e femmine anche per i disturbi dell’umore e per la depressione, che non è stata evidenziata in altri studi.
 
Lo studio
I ricercatori hanno studiato 619 giovani, di età compresa tra 6 e 18, i cui sintomi avevano portato a una diagnosi di disturbi alimentari e la maggior parte del campione osservato (totale n= 560 era costituita femmine. I maschi tendevano a mostrare prima i sintomi del disturbo alimentare, intorno ai 13 anni, mentre per le femmine i sintomi insorgevano intorno ai 14 anni. In particolare, inoltre, l'anoressia nervosa è stata osservata in più di un terzo delle ragazze. E i tassi di bulimia erano presenti nel 27% nelle ragazze, contro il 12% dei ragazzi. Quasi due terzi dei ragazzi sono stati diagnosticati con un disturbo nella categoria "altro" che è compresa nei Binge Eating Disorder (BED). Kinasz ha tenuto a precisare che un ulteriore lavoro di ricerca dovrà essere compiuto per poter diagnosticare correttamente questi ragazzi che si presentano per il trattamento di disturbi alimentari. I maschi osservati nello studio – ha aggiunto- tendevano complessivamente a manifestare un’incidenza inferiore delle psicopatologie associate ai disturbi alimentari, un minore controllo sul cibo e meno preoccupazioni per il peso e la forma fisica; mentre le femmine più spesso mostravano un disturbo dell'umore o ansia associati al disturbo alimentare, secondo i risultati pubblicati sul Journal of Adolescent Health. Kinasz ha poi ribadito la necessità, per i ricercatori, di disporre di strumenti più precisi per definire efficacemente anche le più sottili sfumature evidenziabili nei ragazzi con disturbi alimentari psicogeni, sia per affinare la diagnosi, sia per iniziare il trattamento.

Punti critici e commenti
"E’ importante ricordare che i nostri risultati sono stati ottenuti osservando i ragazzi che già chiedevano un trattamento per i disturbi alimentari, non sulla popolazione generale", ha aggiunto Kinasz. "Si potrebbero avere maggiori probabilità di individuare con precisione il disturbo alimentare nei maschi indagando in quella fascia di età precedente rispetto alle femmine, nella i ragazzi appaiono più esposti". "Stiamo cominciando a capire che i maschi non hanno gli stessi ideali dell’immagine corporea che hanno le femmine," ha aggiunto. "Questa idea di desiderare un fisico sottile può appartenere più strettamente alle femmine, mentre i maschi desiderano un fisico più muscoloso". I tassi del ricorso a condotte purgative tendono ad essere più bassi per i ragazzini e gli adolescenti, ma più elevati per gli uomini adulti - ha aggiunto. Alison Darcy della Stanford School of Medicine, ha commentato i risultati dello studio sottolineando la sua perplessità nel comprendere il punto in cui la perdita di peso nei maschi diventava un problema clinicamente significativo, una questione che era stata sollevata anche dagli autori dello studio nella discussione dei risultati pubblicati online. "Probabilmente maschi e femmine non sono esattamente paragonabili a questo proposito a causa delle differenze nei rapporti di distribuzione del grasso corporeo riscontrabili fisiologicamente tra i due sessi" ha suggerito. Inoltre Darcy ha ricordato che un segno patognomonico dei disturbi alimentari è il riscontro di una bassa frequenza cardiaca che, purtroppo, è spesso scambiata come sintomo di benessere fisico, specie in una persona che pratica un’attività fisica e si allena costantemente.

Conclusioni
"È necessaria una maggiore attenzione sul tempo trascorso in palestra, che dovrebbe essere un segnale di pericolo, in particolare quando la palestra comincia a prendere il sopravvento su altre attività svolte nel tempo libero di cui il bambino ha precedentemente goduto", ha detto Kinasz. "Perdere peso rapidamente dovrebbe essere un segno di allarme”. Sebbene la perdita di peso e l’esercizio fisico siano salutari specie per un bambino obeso, non devono diventare un'ossessione, ha ribadito Kinasz. "Quando i maschi mostrano similitudini con le femmine e cominciano a concentrarsi sulla propria immagine e ad eleminare drasticamente dalla dieta intere categorie di alimenti, come quelli contenenti carboidrati o i prodotti lattiero-caseari, i genitori o i medici dovrebbero attentamente verificare che questa dieta troppo rigorosa non arrivi a portare una perdita di controllo del ragazzo", ha concluso.

Fonte: Journal of Adolescent Health, online

Kathryn Doyne

(Versione italiana Popular Science) 

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