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Giovedì 18 FEBBRAIO 2016
Tumore al seno. House Hospital Onlus entra nel network europeo di Europa donna

L’associazione campana che si occupa da decenni di prevenzione, formazione e ricerca scientifica farà così parte dell’organismo istituito a Milano nel 1994 da un’idea di Umberto Veronesi e per iniziativa della ESO (European School of Oncology), che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno.

“Il nostro primo proposito è quello di realizzare in Regione Campania le Breast Unit”. Ad affermarlo Sergio Canzanella, direttore generale di House Hospital, nella nota in cui si annuncia l’ingresso dell’associazione campana House Hospital, che da decenni occupa da decenni di prevenzione, formazione e ricerca scientifica, nel network europeo di Europa donna, il movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno.

Europa Donna, organismo istituito a Milano nel 1994 da un’idea di Umberto Veronesi e per iniziativa della ESO (European School of Oncology), si pone l’obiettivo di rispondere efficacemente ai bisogni crescenti delle donne rispetto a tale patologia, svolgendo un’opera di sensibilizzazione sul tumore al seno, a livello italiano prima ed europeo poi (oggi è presente in 46 Paesi europei), proponendosi come il principale movimento di opinione sul tema. “Europa Donna – spiega la nota dell’House Hospital - è il punto di collegamento tra le diverse sedi europee e associa tra loro persone, enti e aziende, e rivolge le sue attività a tre interlocutori principali: le donne, le numerose Associazioni attive in Italia sul tema del tumore al seno, le istituzioni e la comunità scientifica”.

“Con grande orgoglio ne entriamo a far parte”, spiega Canzanella, che quando alla Breast Unit campana ricorda che “le linee di indirizzo del Ministero della Salute definiscono i requisiti dei centri di senologia multidisciplinari, le Breast Unit, linee che descrivono la partecipazione attiva dei cittadini, delle pazienti e dei volontari. Per quanto riguarda le cure palliative, le pazienti con un carcinoma mammario in stadio avanzato devono avere a disposizione un servizio specializzato di cure palliative che collabora con l’équipe multidisciplinare, per assicurare la continuità della cura".
 
"Pertanto – prosegue Canzanella -, nella nostra Regione, ci impegneremo soprattutto a realizzare i seguenti obiettivi: promuovere la diffusione e lo scambio di informazioni corrette e aggiornate sul tumore del seno; incoraggiare le donne a conoscere e controllare regolarmente il proprio seno; insistere sull’opportunità di sottoporsi a controlli mammografici periodici per garantire una diagnosi precoce dell’eventuale malattia; richiedere il miglior trattamento possibile conosciuto per la situazione specifica di ciascuna paziente; assicurare il massimo di terapie di supporto e di qualità di vita durante e dopo le cure per la malattia; esigere un’adeguata formazione e preparazione del personale sanitario; richiedere che vengano seguiti i principi della miglior pratica medica e promuoverne lo sviluppo; esigere un regolare controllo di qualità delle apparecchiature diagnostiche e cliniche; assicurare che alle pazienti venga spiegata, in modo comprensibile, ogni diversa possibilità di cura, che possano partecipare a studi clinici controllati, e che possano richiedere, se lo desiderano, un secondo parere prima di decidere; ottenere maggiori investimenti in ricerca”.

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