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Martedì 23 FEBBRAIO 2016
Sardegna. L’Aou di Cagliari arruola 25 cittadini per costruire insieme la salute

I cittadini, che saranno scelti tra i rappresentanti di associazioni di cittadini e pazienti, saranno coinvolti sui temi di salute e sanità con l'obiettivo di avviare progetti di miglioramento della qualità e sicurezza delle cure  attraverso la condivisione di metodologie, capacità valutative e conoscenze basate su evidenze cliniche.

Cittadino, salute, partecipazione: sono le tre parole-chiave della campagna, finanziata dall'assessorato regionale della Sanità e portata avanti dalla Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari, “Sviluppo della rete dei cittadini”, che punta “a informare i rappresentanti di associazioni di cittadini e pazienti sui temi della salute e della sanità, sviluppando una rete di persone capaci di interloquire a livello regionale e locale, con il proposito di contribuire alla qualità e sicurezza nei servizi sanitari, migliorare la gestione del rischio clinico e della sicurezza dei pazienti, favorire la comunicazione fra le strutture assistenziali e le forme associative dei malati, oltre che di facilitare un ruolo attivo e consapevole del cittadino nella gestione del percorso di cura dei pazienti”.

Per realizzare il progetto l’AOU cerca 25 volontari, che vogliano partecipare al Progetto “Accademia sarda del cittadino”. I candidati, come accennato, dovranno essere rappresentanti delle associazioni di tutela dei cittadini e dei pazienti. Chi volesse partecipare deve far pervenire la sua domanda entro le 13.30 del 4 marzo 2016, al Protocollo Generale dell’Aou, indirizzata a Commissario Straordinario Via Ospedale 54, 09124 Cagliari - avente ad oggetto “Progetto Accademia del cittadino”. Alla domanda dovrà essere allegato il Curriculum Formativo Professionale.

“I cittadini individuati – ribadisce una nota della Regione - saranno coinvolti sui temi di salute e sanità, per avviare progetti di miglioramento della qualità e sicurezza delle cure centrati sulle esperienze e sui bisogni reali dei pazienti, attraverso la condivisione di metodologie, capacità valutative e conoscenze basate su evidenze cliniche”.

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