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Giovedì 14 APRILE 2011
Emergenza immigrazione. Possibili risorse per sostenere i sistemi sanitari

Sarà discussa al Consiglio dei Ministri della Salute UE del prossimo 6 giugno la possibilità di assegnazione delle risorse finanziarie a livello europeo per sostenere i servizi sanitari nella risposta alle conseguenze delle migrazioni su larga scala. Questo uno dei punti delle Considerazioni conclusive del vertice internazionale svolto ieri a Roma per discutere dell’emergenza salute correlata ai flussi migratori del Nord Africa.

L’incontro organizzato ieri a Roma dal ministero della Salute italiano, in collaborazione con la Commissione Europea Direzione Generale Salute e con il sostegno dell’Oms Europa, ha evidenziato “la necessità di rafforzare la preparazione e la capacità di risposta dei sistemi sanitari tanto nei Paesi di origine quanto in quelli di accoglienza, e di rafforzare la cooperazione internazionale, alla luce dell’aumento dei movimenti di popolazioni sia in relazione alla crisi attuale nel Mediterraneo, sia nel caso emergano nuovi scenari, non prevedibili al momento”. È quando si legge nella nota congiunta che illustra le considerazioni conclusive e la raccomandazioni condivise ieri da tutti i rappresentanti degli Stati Membri e delle istituzioni europee presenti al vertice.
“Anche se in questa fase, le migrazioni non hanno causato problemi alla salute del tipo e delle dimensioni che potrebbero costituire un rischio per i sistemi sanitari dei paesi mediterranei dell'Unione europea (UE), e dell'Europa in generale, è importante essere consapevoli delle esigenze sanitarie delle popolazioni migranti costituite da gruppi eterogenei [e] adottare misure adeguate per far fronte ad eventuali necessità, che possono includere sistemi di sorveglianza per le malattie infettive, tra cui malattie emergenti e o ri-emergenti”, si legge nel documento, che sottolinea come “tutti i migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, dovrebbero ricevere un tempestivo accesso ai servizi sanitari essenziali; questo è anche un prerequisito per proteggere la salute della popolazione dei Paesi ospitanti”. Così come è di fondamentale importanza “assistere i Paesi in conflitto ad aumentare progressivamente la capacità dei sistemi sanitari nazionali, anche attraverso un maggiore sostegno economico e la formazione del personale sanitario”.
Questi, in particolare, i principi concordati dai partecipanti:

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