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Giovedì 25 FEBBRAIO 2016
Lazio. Cgil, Cisl e Uil: “In sanità concorsi e assunzioni ancora al palo. Possibile uno sciopero”

I confederali denunciano che, allo stato attuale, si rischia di perdere persino la deroga all'assunzione di circa 300 unità per il 2016, in assenza della definizione del fabbisogno di personale. E segnalano che, nel mettere in atto le disposizioni della legge sull’orario di lavoro, stanno emergendo situazioni sempre più al limite della legalità. 

Lo scorso 12 novembre il governatore Zingaretti annunciava 1200 assunzioni in tre anni. “Dal 31 maggio 2015 – denunciano in una nota congiunta la Fp Cgil, la Cisl Fp e la Uil Fpl - aspettiamo che le Aziende Sanitarie inoltrino alla Regione le nuove dotazioni organiche, condizione indispensabile per superare il sistema delle deroghe e per portare finalmente a termine le assunzioni e la stabilizzazione del personale precario”.

Allo stato attuale, segnalano, si rischia di perdere persino la deroga all'assunzione di circa 300 unità per il 2016, in assenza della definizione del fabbisogno di personale. E viene giudicato non coerente il comportamento adottato dalle Aziende. “Se da un lato giustamente lamentano difficoltà nel garantire i livelli essenziali di assistenza a causa delle gravi carenze di personale allo stesso tempo non mettono analogo impegno per superare il ‘male’ alla fonte, cioè rimuovere, ora che è possibile, la carenza di personale stessa, reinternalizzando i servizi alla persona”.

Altro cortocircuito denunciato è quello generato nel mettere in atto le disposizioni della legge sull’orario di lavoro in sanità, “con situazioni sempre più al limite della legalità. Con la Regione Lazio è stato definito nell’ambito delle relazioni sindacali un percorso di confronto da realizzarsi in sede Aziendale ma che è stato totalmente ignorato dalle Direzioni o ha avuto effetti decisamente negativi. Troppa attenzione agli organigrammi delle aziende e poca ai servizi. Non va bene. È evidente che – conclude la nota congiunta - senza un confronto complessivo, in assenza di un clima sano e di confronto nelle aziende, la nostra mobilitazione continuerà, senza escludere il ricorso allo sciopero”.
 

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