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Lunedì 21 MARZO 2016
Utero in affitto. Il Comitato nazionale di bioetica boccia senza appello la pratica a pagamento

Approvata una mozione dove si sottolinea come “l’ipotesi di commercializzazione e di sfruttamento del corpo della donna nelle sue capacità riproduttive, sotto qualsiasi forma di pagamento, esplicita o surrettizia, sia in netto contrasto con i principi bioetici fondamentali”.

Il 18 marzo scorso è stato approvato da parte del Comitato Nazionale per la Bioetica riunito in seduta plenaria il documento "Mozione su Maternità surrogata a titolo oneroso". Il Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) si è espresso più volte contro la mercificazione del corpo umano (Mozione sulla compravendita di organi a fini di trapianto 18 giugno 2004, Mozione sulla compravendita di ovociti 13 luglio 2007, parere sul Traffico illegale di organi umani tra viventi 23 maggio 2013).
 
In questi documenti - sottolinea una nota - il CNB ha ricordato e fatto proprio il disposto dell’art. 21 della Convenzione di Oviedo sui diritti umani e la biomedicina (1997): “Il corpo umano e le sue parti non debbono essere, in quanto tali, fonte di profitto”. Disposto che, ribadito dall’art. 3 della Carta Europea dei Diritti Fondamentali (2000), costituisce uno dei principi etici dell’Unione europea.
 
Il CNB ricorda che la maternità surrogata è "un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio sottoposto come un oggetto a un atto di cessione".
 
Il CNB ritiene che "tale ipotesi di commercializzazione e di sfruttamento del corpo della donna nelle sue capacità riproduttive, sotto qualsiasi forma di pagamento, esplicita o surrettizia, sia in netto contrasto con i principi bioetici fondamentali che emergono anche dai documenti sopra citati".
 
Il Comitato si riserva di trattare l’argomento della surrogazione di maternità anche senza corrispettivo economico in uno specifico parere più ampio e articolato. 

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