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Venerdì 25 MARZO 2016
Un bando discriminatorio al ‘Dei Colli’ di Napoli



Gentile Direttore,
sono attualmente impiegato presso l’Azienda Usl 10 di Firenze in qualità di Operatore Socio Sanitario e vorrei sollevare un problema che non tocca solo me ma altri cittadini campani che per motivi lavorativi si ritrovano da anni a vivere lontano da casa e dai propri nuclei familiari.
La questione è un bando di Mobilità volontaria regionale ed extraregionale per la copertura con rapporto di lavoro a tempo indeterminato di n° 12 Operatori Socio Sanitari che l’Azienda Ospedaliera “Dei Colli” ha bandito il 23/12/2015.
 
Ebbene l’Azienda, tra i requisiti richiesti, ha messo il limite di età di 45 anni per cui tutti i lavoratori che hanno superato questa soglia si sono visti esclusi. E questo nonostante il D. Lgs 216/2003 per l’attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, all’art 3 al primo paragrafo parla di parità di trattamento senza distinzione di religione, di convinzioni personali, di handicap, di età e di orientamento sessuale ecc.
 
Avendo interpellato l’ufficio competente mi fu risposto che tali norme valgono per i Concorsi pubblici ma non per le mobilità ma avendo già parlato con diversi giuristi già mi è stato detto che tale affermazione è falsa, in quanto loro calpestano i diritti più comuni di uguaglianza.
 
Inoltre se tali principi devono essere osservati da bandi di concorso tanto più devono essere osservati da avvisi di mobilità in quanto chi vi partecipa lavora già a tempo pieno nel suo ruolo e la sua idoneità è stata dichiarata sia in sede di concorso da una commissione prestabilita e sia in sede di lavoro da un medico della medicina preventiva dell’azienda in cui presta servizio.
 
Allo stesso modo le sedi sindacali della regione in cui mi trovo si trovano interdette dal comportamento che stanno tenendo i loro colleghi campani, quasi a significare una diversa lettura della legislatura in materia, rimarcando ancora una volta il grande divario che c’è tra nord e sud.
 
Guido Mazza
Firenze

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