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Mercoledì 30 MARZO 2016
Veneto. Accorpamento Ulss e Aou, via libera della Commissione Sanità

L'obiettivo è "integrare didattica e ricerca con i servizi sanitari e sociali del territorio”, spiegato Massimiliano Barison (FI), che ha presentato il provvedimento approvato in commissione. La proposta prevede l’incorporazione delle Aziende Universitarie di Padova e Verona rispettivamente nei Distretti 1 e 3 dell’Ulss 16 e nell’Ulss 20.

Via libera in Commissione Sanità al approvato il Progetto di Legge n.14 "Modifica alla legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)", in materia di Aziende sanitarie uniche", presentato dal consigliere Massimiliano Barison (FI).

In una nota l’esponente di FI esprime la sua soddisfazione, sottolineando che con questo Progetto di legge si pone rimedio ad una “grave discriminazione” nei confronti del Veneto, attuata dal Governo con la Legge di Stabilità. “La legge di stabilità dello Stato – spiega Barison - contiene una misura in tema di sanità particolarmente importante, ossia la possibilità di accorpare aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere universitarie. Purtroppo – precisa Barison -la Finanziaria di Renzi prevedeva la possibilità di creare Aziende Integrate solo nelle Regioni a Statuto Speciale. Con la nostra Proposta di Legge, approvata in Commissione saniamo questa ennesima grave discriminazione perpetrata nei confronti del Veneto, delle Regioni a statuto ordinario e dei loro cittadini! Anche nel Veneto potranno essere quindi costituite aziende sanitarie uniche”.

Tale previsione, spiega il consigliere, “è in linea con una proposta che noi abbiamo presentato nell’ambito della riforma della Sanità Veneta, ossia l’incorporazione delle Aziende Universitarie di Padova e Verona, rispettivamente nei Distretti 1 e 3 dell’Ulss 16 e nell’Ulss 20. La nostra volontà era ed è, quella di avviare un processo necessario di modernizzazione della sanità, integrando didattica e ricerca con i servizi sanitari e sociali del territorio”.

“La centralità del Paziente – precisa l’esponente di FI – richiede, infatti, una completa rivisitazione dei percorsi diagnostici e terapeutici, integrando sempre di più l’altissima specialità con l’assistenza territoriale. Migliorare i servizi, elevare gli standard di qualità, far dialogare aziende, ospedali, servizi di secondo livello, è quindi la base della nostra proposta di legge”.

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