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Giovedì 31 MARZO 2016
Veterinari. Grasselli (Sivemp): “Rete formativa accreditata Università-Ssn come per i medici”

Il sindacato chiede al Governo come per i medici un nuovo percorso formativo per l'accesso al Ssn nell'ambito della delega sul lavoro in sanità . “La nostra proposta, in analogia a quella avanzata dai medici, consiste nel realizzare una reta formativa accreditata di cui facciano parte le Università, gli IZS e i servizi delle ASL e delle altre Autorità competenti”

“Come concordato con il ministro Lorenzin abbiamo formulato le nostre proposte per un nuovo percorso formativo per l'accesso al Ssn che deve rispondere alle sempre più dinamiche innovazioni della veterinaria pubblica e della sicurezza alimentare”. È quanto dichiara in una nota il segretario nazionale SIVeMP, Aldo Grasselli in merito alle proposte per il ddl delega sul lavoro in sanità presentate ieri dall’Intersindacale medica.
 
“La nostra proposta – ha precisato -, in analogia a quella avanzata dai medici, consiste nel realizzare una reta formativa accreditata di cui facciano parte le Università, gli IZS e i servizi delle ASL e delle altre Autorità competenti. Questo modello dovrà basarsi su contratti di formazione-lavoro adeguatamente remuneranti sia nell'entità stipendiale che sul piano previdenziale, così come oggi è previsto per i medici e non per i veterinari. Stiamo cercando di dare al sistema “veterinaria pubblica” le stesse opportunità che ha oggi la medicina umana. Vogliamo allineare sinergie e professionalità per preparare la nuova generazione dei veterinari pubblici che, sotto la direzione delle scuole di specializzazione universitarie, devono acquisire competenze e abilità relative ai diversi ambiti operativi professionali e territoriali della veterinaria pubblica”.
 
“Ci auguriamo  - ha concluso Grasselli  - che questa innovazione non venga ostacolata da fossilizzazioni antistoriche e che le istituzioni coinvolte siano tutte positive considerata la possibilità di avere Colleghi giovani, preparati e motivati per operare esclusivamente per la sanità pubblica veterinaria sulla quale dovrà contare il paese in futuro”.
 
Lorenzo Proia

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