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Giovedì 28 APRILE 2011
Lazio. Medici di famiglia sospendono sciopero

Dopo l’incontro in Regione per definire la vertenza circa il mantenimento degli accordi siglati tra la regione Lazio e le organizzazioni sindacali della medicina generale, la Fimmg Lazio ha deciso di sospendere le giornate di sciopero previste per il 3 e 4 maggio.

La Fimmg Lazio ha deciso di sospendere, “per il momento”, le giornate di sciopero previste per il 3 e 4 maggio, “ma resta lo stato di agitazione per dare voce e sostanza al diffuso malcontento e sofferenza della categoria e per tenere alta la vigilanza e la capacità di mobilitazione nel caso non auspicato di inadempienza da parte della Regione Lazio”.
A permettere la revoca dei due giorni di sciopero è stato l’incontro dell’organizzazione sindacale presso la Regione per definire la vertenza circa il mantenimento degli accordi siglati tra la Regione e le organizzazioni sindacali della medicina generale. “L'incontro si è svolto in un clima di confronto, alcune delle richieste sono state prontamente recepite, mentre per altre si dovrà attendere la verifica del tavolo tecnico con il Governo”, spiega la Fimmg in una nota in cui si ricorda che “richieste sono quelle di adempiere all'accordo del 28.12.10, firmato tra le parti, attraverso la messa a regime dei seguenti punti: validità della ricetta ad un anno per le prestazioni programmate, tempistica certa per la liquidazione delle competenze arretrate per le nuove Unità di Cure Primarie, definizione dei tavoli di lavoro atti a trovare le soluzioni idonee per alleggerire il carico burocratico legato ai compiti informatici e di verifica delle esenzioni ticket per reddito legati a normative nazionali, definizione di un percorso condiviso nello strutturare la riorganizzazione dell'offerta sanitaria in conseguenza delle misure previste dal piano di rientro”.
La Fimmg ha inoltre sollevato il problema del “forte disagio” della medicina di famiglia, “oramai ai limiti della sopportazione, in ordine ai compiti aggiuntivi degli ultimi mesi, determinati da norme nazionali e da adempimenti dovuti al piano di rientro. Pur comprendendo le difficoltà dell'attuale congiuntura – evidenzia il sindacato nella nota -, non si può non sottolineare come le stesse difficoltà economiche siano vissute in modo negativo dai medici di famiglia, che faticano sempre di più a garantire assistenza ai cittadini, stretti come sono tra compiti aggiuntivi di carattere burocratico, aumento della domanda di salute, di servizi di assistenza domiciliare, e norme indotte da circolari derivanti da adempimenti indotti dal piano di rientro”.
 

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