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Giovedì 07 APRILE 2016
L’intramoenia e l’utopia rivoluzionaria di Rossi



Gentile direttore,
ci sono medici che cercano guadagni illeciti e medici che riescono lecitamente a moltiplicare in maniera esponenziale i loro redditi. Quello che colpisce è che tra i disonesti le cronache recentemente in Toscana hanno additato alcuni che svolgono le attività più delicate della pratica medica e cioè Neurochirurgia, Cardiochirurgia, Chirurgia toracica.
 
Sono attività per le quali capita di spendere nottate a lottare per la vita o per la morte di un paziente, ma chi le pratica non figura certo nella graduatoria dei Paperoni (lo straordinario notturno è remunerato con cifre che non soddisferebbero il più umile degli artigiani).
 
Gli accadimenti sono sintomi di un sistema imperfetto che induce i più deboli a sbagliare. Non sono errori giustificabili, ma anche un datore di lavoro ingiusto ha le sue responsabilità. Il Governatore della Regione Toscana,  Rossi, non ha dunque torto nell'asserire che l'istituzione della libera professione andrebbe sostituita con un diverso meccanismo di incentivazione che segua criteri meritocratici, gli unici che consentono di avere le persone giuste al posto giusto.
 
L'impresa appare purtroppo utopica, mancano le risorse economiche ed il concetto di meritocrazia negli Ospedali è tale per cui si è giudicati e incentivati in base alla qualità delle schede di dimissione compilate, piuttosto che al numero e qualità degli interventi effettuati. La rivoluzione auspicata da Rossi, come molte rivoluzioni, rischia di lasciare dietro di sé solo rovine, ma ciò non toglie la necessità di un intervento risanatore.
 
Dr. Marco Benedetti
Dirigente Medico U.O. Cardiochirurgia
Dipartimento Cardio-Toracico
Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana

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