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Venerdì 08 APRILE 2016
Medicina convenzionata. Lo Smi si appella ai Comuni. Lettera all’Anci: “Dica no al progetto di assistenza h16”

Inviata oggi una lettera del segretario del Sindacato Pina Onotri al presidente dell'Anci, Piero Fassino. Nella missiva i camici bianchi chiedono un incontro urgente per discutere dell’h16 prevista dall’atto d’indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medici di famiglia e pediatri. Dallo Smi un appello ai Comuni affinché siano “protagonisti di una riforma e non vittime dei tagli dell'assistenza territoriale”. 

Prosegue la battaglia dello Smi contro l’assistenza H16 prevista dall’atto d’indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medici di famiglia e pediatri che sarà molto probabilmente approvato definitivamente dal Comitato di Settore la prossima settimana. Il segretario generale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi), Pina Onotri, ha inviato oggi una lettera al presidente dell'Anci, Piero Fassino, per chiedere un incontro per discutere delle proposte di eliminazione della continuità assistenziale notturna, contenute nell'Atto di Indirizzo: la cosiddetta h16.
 
Dallo Smi un appello ai Comuni “affinché siano protagonisti di una riforma su tre assi e non vittime dei tagli dell'assistenza territoriale: no alla chiusura della guardia medica notturna dalle 24, all'uso improprio del 118 e alla conseguente sovraccarico degli accessi al pronto soccorso”.
 
"L'Atto di indirizzo - si legge nella lettera - per il rinnovo dell'Accordo collettivo nazionale dei medici convenzionati prevede una diversa articolazione della continuità dell'assistenza medica territoriale sulle sedici ore (cosiddetta H16), dalle 8 a mezzanotte, caricando il servizio 118 di questa funzione nelle ore notturne, precedentemente coperta dalla cosiddetta guardia medica. I medici 118 si troverebbero così a svolgere, in contemporanea, due tipologie di servizio completamente diverse:  i 'codici rossi' di emergenza e le visite e prescrizioni per patologie minori".
 
"Questa situazione - prosegue la lettera - provocherebbe disfunzioni nell'assistenza medica molto gravi, con gli operatori stretti tra l'obbligo di intervento immediato in emergenza e il pericolo di commettere omissione di soccorso se costretti a interventi molto differiti nel tempo, sia nelle zone a notevole estensione territoriale, sia nei centri urbani ad alta intensità abitativa".
 
"Temiamo - avverte Pina Onotri nella lettera - che questa possa essere anche la porta di ingresso di un nuovo mercato su diritti fondamentali, un meccanismo che porti alla privatizzazione selvaggia dell'assistenza medica notturna".
 
"Chiediamo all'Anci - conclude il segretario Smi - un incontro urgente, vogliamo che gli enti locali siano partecipi e protagonisti di questa processo, che non può essere circoscritto a un ambito limitato come il rinnovo degli accordi di lavoro dei medici del settore, che i Comuni siano soggetto attivo di una riforma efficace della sanità del territorio che salvaguardi la continuità dell'assistenza nei territori e per i cittadini".
 
Lorenzo Proia

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