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Lunedì 11 APRILE 2016
Cisl Medici in prima fila contro la corruzione in sanità



Gentile direttore,
In democrazia, la possibilità di poter leggere quanto liberamente qualcuno scrive attraverso i media, parecchie volte crea quel vuoto allo stomaco che viene volgarmente definito come “un pugno allo stomaco”. Ecco, questo è quello che oggi accade; leggendo i commenti dei vari e autorevoli protagonisti della scena politica e del mondo della sanità è come se ci si trovasse di fronte ad una lettura dove forze occulte remano in direzioni opposte. Certo, qualcuno potrebbe chiosare che si tratti di una dialettica di contrapposizione democratica.

Con il cavolo! Basta con i sofismi della ormai consolidata e vecchia metodologia della difesa della corporazione, il ladro è ladro e non può e non deve avere altre connotazioni; via dalla P.A., dalla Sanità e da qualsivoglia attività istituzionale laddove avvengono fatti, ahimè, illeciti che offendono l’attività di coloro che non delinquono e che onorano lo Stato quali fedeli servitori.

E’ scandaloso doverlo affermare ma rieccoci con il malaffare che senza essere troppo idealisti dovrebbe scomparire, ma ancor di più in quei luoghi ove il pensiero primario dovrebbe essere quello di curare la gente.

Nel corso della prima Giornata nazionale contro la corruzione in sanità è stato presentato il progetto “Curiamo la corruzione da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc”, ed è sconvolgente apprendere che negli ultimi 5 anni si è raggiunta la stratosferica cifra del 37% di eventi di corruzione nelle Aziende Sanitarie, mentre sono gli stessi dirigenti medici (quasi 80 %) che ipotizzano il rischio reale di fatti di corruzione, vuoi nel mondo degli appalti come in quello delle assunzioni.

Certo, non meraviglia che gli appetiti di quella gentaglia che inquina il mondo della sanità sia “terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma”, così come è stato definito dal presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, e che non lascia spazio a benevoli convincimenti, ovvero, tutti gli ambiti del mondo della sanità sono interessati da fatti illeciti che necessitano di un intervento programmato che ne permetta la totale eradicazione.

Noi siamo i primi a dichiarare che l’impegno del governo c’è stato, ma purtroppo molto ancora dovrà essere fatto per poter mettere fine a questa vergognosa piaga che disonora il mondo della sanità non permettendogli di poter utilizzare toni trionfalistici pari all’impegno che i nostri operatori profondono per fare affermare al mondo che ci osserva che continuiamo ad essere tra i primi posti che offre una ottima qualità dei servizi sanitari. Detto in termini facili e comprensibili: non è solo attraverso la creazione di decaloghi attuativi che si sconfigge la corruzione, è necessario applicare misure di prevenzione che operino sulla trasparenza del rapporto sia con gli stessi operatori che con coloro che vorrebbero realizzare obbligazioni con il mondo della sanità.

Sembra inammissibile accettare che “nel mondo dei ciechi è beato chi ha un occhio”; questo è stato fatto trapelare dai massimi esponenti della sanità, quindi per il solo fatto che si fa della buona sanità anche a malincuore siamo costretti a dover sopportare lo scempio della corruzione. No, signori a qualsiasi titolo, noi denunciamo quanto oggi è motivo di grande disagio e offesa alla dignità dello Stato e di una corporazione che vuole rivendicare l’azione svolta con sacrificio in anni in cui la dirigenza medica è stata messa alla corde e in disciplinato silenzio ha atteso, e lo sta ancora facendo dopo sette anni dall’ultimo contratto, un segnale di ripresa di un dialogo di crescita professionale ed economica, a garanzia maggiore di quei LEA che universalisticamente siamo tenuti a garantire.

La Cisl Medici sarà sempre presente sul fronte della legalità e della trasparenza.
 
Biagio Papotto
Segretario generale Cisl Medici 

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