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Giovedì 14 APRILE 2016
Medicina convenzionata. Smi si scaglia contro l’Atto d’indirizzo: “È la fine del medico di famiglia”

La segretaria Pina Onotri critica duramente il documento approvato ieri dal Comitato di Settore e annuncia una manifestazione l’11 maggio a Montecitorio. “Dall'h24 di Balduzzi all'h16 della Lorenzin, con il solerte sostegno di Regioni e di qualche sindacato, che reitera nell'errore. Ma nei fatti è la stessa minestra riscaldata, con alcuni ulteriori ingredienti che danneggeranno la qualità dei servizi per i cittadini e il lavoro dei medici”.

Il Sindacato dei Medici Italiani si scaglia contro l'Atto di indirizzo approvato ieri dal Comitato di Settore per il rinnovo dell'accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale e della pediatria denuncia: "È un bluff​ che maschera ulteriori smantellamenti del servizio sanitario pubblico. L'addio al medico di famiglia".

La segretario generale dello Smi, Pina Onotri, è caustica: "Sono solo chiacchiere, guerra di sigle e propaganda. Dall'h24 di Balduzzi all'h16 della Lorenzin, con il solerte sostegno di Regioni e di qualche sindacato, che reitera nell'errore. Ma nei fatti è la stessa minestra riscaldata, con alcuni ulteriori ingredienti che danneggeranno la qualità dei servizi per i cittadini e il lavoro dei medici: nessuna risorsa, taglio della guardia medica notturna (dalle 24 alle 8) e uso improprio del 118 in quella fascia oraria, un settore quest'ultimo che si dovrebbe occupare di altro, cioè dell'emergenza e urgenza, e che è già ora con organici sottodimensionati".

Onotri ricorda "come solo, pochi anni fa, con le stesse modalità si annunciarono enormi cambiamenti nella vita degli italiani proprio con le istituzioni di questi super ambulatori h24 che oggi sembrano una novità. Ebbene, queste realtà già esistono ma poco è cambiato in termini di riduzione degli accessi al pronto soccorso, a parte qualche isolata eccellenza".

"Questo è un bluff - conclude Onotri - un inganno che nasconde lo smantellamento del SSN, e dell'offerta sanitaria sul territorio nelle fasce notturne. Ma non solo:​ si aprono così le praterie per chi vorrà offrire privatamente questo tipo di servizi. Altro che rivoluzione, questa è una involuzione. Per tutte queste ragioni l'11 maggio manifesteremo a Roma davanti Montecitorio. Giù le mani dalla sanità pubblica".

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