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Venerdì 22 APRILE 2016
Dopo il caso di Piombino. Polemica a distanza tra Firenze e Roma. Rossi: “Serve legge per maggiori controlli in corsia”. Gelli (PD): “Rossi dimentica lavoro di Governo e Parlamento sul tema”

In un'intervista al Corriere Fiorentinto il governatore toscano auspica una legge nazionale per rendere obbligatoria l'applicazione in tutte le strutture di sistemi di controllo sull'appropriatezza dei ricoveri. Ma il responsabile sanità del Pd ricorda che una norma del genere c'è già nella legge di stabilità di quest'anno e che su tutta la materia è in dirittura d'arrivo il paccheto di norme sulla responsabilità professionale.

"Nel 2007, quando ero ancora assessore, il governo regionale approvò una delibera per il miglioramento dei risultati nelle terapie intensive. Si tratta di un sistema di valutazione basato sul confronto tra due momenti precisi e distinti: la diagnosi al momento del ricovero, con tanto di previsione sul decorso dello stato di salute e il risultato finale del ricovero. E' un sistema di controllo sull'appropriatezza dei ricoveri che si chiama Giviti e che a livello nazionale fa capo all'Istituto Mario Negri. L'adesione al sistema è volontaria. Se a Piombino avessero aderito, sicuramente ci si sarebbe accorti ben prima che qualcosa non andava nel verso giusto. Sevirebbe una legge nazionale che ci consenta il passo in avanti". Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è intervenuto in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, sul caso dei 13 decessi all'ospedale di Piombino.
 
Le parole  e il pungolo del governatore toscano nei confronti del Governo non hanno lasciato indifferente il partito. Tanto che, a stretto giro, è arrivata la replica del reponsabile sanità del Pd, Federico Gelli: "Quando Rossi parla della necessità di una legge nazionale che favorisca maggiori controlli in corsia per evitare il ripetersi di casi simili alla tragedia registratasi all’ospedale di Piombino, forse dimentica alcuni passaggi che hanno impegnato, e stanno tutt’ora impegnando, il Parlamento italiano. Tanto per cominciare, lo scorso dicembre, all’interno della legge di stabilità, sono state approvate alcune misure sul risk management che impegnano le Regioni ad attivare presso le strutture sanitarie sistemi di monitoraggio delle prestazioni rese al fine di prevenire e gestire nel migliore dei modi rischio sanitario. Si tratta, tra l'altro, di misure che hanno trovato il pieno sostegno da parte di numerosi esperti internazionali della materia”.
 
"“Entro la prossima estate, poi, con l’approvazione del restante pacchetto di misure contenute nel ddl sulla responsabilità professionale ed il rischio clinico, verrà istituito in ogni Regione il Centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente e l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza nella sanità presso l’Agenas. Compito dell’Osservatorio – conclude Gelli – sarà anche quello di individuare idonee misure anche mediante la predisposizione, con l’ausilio delle società scientifiche, di linee di indirizzo per la prevenzione e la gestione del rischio sanitario”.

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