quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 29 APRILE 2016
L’appropriatezza della medicina nucleare in epoca di risorse limitate. Se ne è discusso a Lecce

Per favorire una maggiore conoscenza e diffusione delle sue metodiche l’Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (AIMN) ha recentemente organizzato a Lecce un Corso nazionale sulla “Appropriatezza della Medicina Nucleare nei percorsi diagnostico-terapeutici in oncologia”, invitando a discutere non solo specialisti della materia, ma anche oncologi e radiologi di livello nazionale.

"In epoca di risorse limitate - scrivono dall'Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (AIMN) - non è possibile dare il massimo di salute a tutti. L’obiettivo da perseguire, non essendo etica l’esclusione dal diritto alla salute di una parte della popolazione, diventa dare a tutti il massimo possibile sostenibile economicamente. Il bilancio della Sanità, che risente negativamente dell’aumento dell’età della popolazione, tende a squilibrarsi ulteriormente per i costi crescenti della tecnologie e dei farmaci/presidi terapeutici, ai quali si aggiungono quelli relativi a strutture, personale e strategie non ottimizzate. In tale contesto, la scelta più semplice è quella di una spending review acritica, con tagli lineari basati sui costi delle singole prestazioni, che tendono ad eliminare in prima istanza quello che viene considerato, spesso impropriamente, superfluo, nonostante la sua utilità. Molto più produttive ed efficaci, anche se più difficili, sono le scelte basate su criteri di valutazione più articolati. In questo contesto diventa pregiudiziale alla giustificazione della spesa confrontarsi con il criterio di appropriatezza".

Per favorire una maggiore conoscenza e diffusione delle sue metodiche l’Associazione Italiana di Medicina Nucleare ed Imaging Molecolare (AIMN) ha recentemente organizzato a Lecce un Corso nazionale sulla “Appropriatezza della Medicina Nucleare nei percorsi diagnostico-terapeutici in oncologia”, invitando a discutere non solo specialisti della materia, ma anche oncologi e radiologi di livello nazionale.

"La Medicina Nucleare - prosegue la nota - ha chiaramente dimostrato di essere in grado di proporre innovazioni di tipo diagnostico e terapeutico di importanza strategica, già immediatamente operative in una medicina sempre più personalizzata".

In merito al Corso "Ha chiaramente messo in evidenza che la metodica medico nucleare più importante in oncologia, la PET/TAC, ha un ruolo fondamentale, offrendo diagnosi più accurate che permettono di scegliere meglio le strategie terapeutiche che vengono tagliate su misura del singolo paziente. Enormi risparmi sia in termini economici che di riduzione degli effetti tossici indesiderati possono ottenersi quando la PET/TAC viene utilizzata per individuare precocemente i pazienti che rispondono bene alla terapia rispetto a quelli sui quali la terapia non è efficace. In quest’ultima popolazione la PET/TAC permette quindi di virare verso terapie più efficaci, con significativi risultati sulla durata della sopravvivenza e sulla qualità della vita dei pazienti che l’hanno eseguita. Risultati estremamente utili con la PET/TAC si ottengono anche in patologie non oncologiche, come le malattie infiammatorie ed infettive o il morbo di Alzheimer, nelle quali la Medicina Nucleare è sicuramente appropriata, potendo modificare positivamente il destino dei pazienti che la utilizzano".

© RIPRODUZIONE RISERVATA