quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 24 MAGGIO 2016
Fertilità dopo un tumore: poche donne sanno come preservarla

Molte giovani donne che sopravvivono a un cancro non sanno in che modo le terapie antitumorali alterano la loro salute riproduttiva e se i trattamenti possono portare a infertilità. A dimostrarlo è stato uno studio americano pubblicato su Cancer.

(Reuters Health) - I ricercatori hanno intervistato 346 donne di circa 30 anni che si erano sottoposte a un trattamento antitumorale nei cinque anni precedenti. Al termine dello studio, 106 donne hanno dichiarato che i medici avevano detto loro che non avrebbero potuto portare a termine una gravidanza o restare incinta e 21 di queste avevano così preso dei provvedimenti per preservare la loro fertilità, come congelare ovuli o embrioni. Altre 179 donne hanno, invece, dichiarato che vorrebbero dei bambini, ma non sapevano che potevano essere diventate sterili e non avevano fatto niente per mantenere la capacità di concepire dei bambini.
 
“È difficile capire con certezza come cambierà la fertilità con i trattamenti antitumorali”, ha dichiarato Catherine Benedict del Northwell Health di Great Neck, New York. “Molte donne manterranno la fertilità dopo le terapia, ma andranno in menopausa prima, senza certezze su quando questo accadrà”, ha spiegato l’esperta.
Le forme tumorali più comuni tra le donne in studio sono state linfoma, cancro del seno e leucemia. Tra le donne che non sapevano della loro condizione di infertilità, quasi due terzi hanno dichiarato che avrebbero voluto essere informate, mentre il 41% ha riportato di vivere con stress il pensiero della gravidanza. Infine, il 59% era preoccupato di trasmettere un rischio genetico per il cancro alla prole. Allo stesso tempo, solo il 13% delle donne credeva di essere stato informato sulle opzioni per mantenere la fertilità.
 
I commenti
Come hanno notato gli stessi autori dello studio, una limitazione è stata dovuta al fatto che l’indagine è stata condotta online e i ricercatori non hanno verificato indipendentemente le risposte delle partecipanti o le cartelle cliniche. Comunque, “i risultati sottolineano l’importanza di informare i malati per prendere decisioni consapevoli”, hanno concluso Benedict e colleghi.
 
Prima del trattamento le donne dovrebbero chiedere cosa si sa sui farmaci e sui trattamenti che stanno per ricevere, in termini di danni agli ovuli e alle ovaie, ha dichiarato Kutluk Oktay, direttore dell’Innovation Institute for Fertility Preservation and IVF di New York. Le pazienti dovrebbero rivolgersi a uno specialista per discutere le implicazioni sulla fertilità e le opzioni per preservarla, ha dichiarato Oktay, che non era coinvolto nello studio. Molte pazienti non considerano questi trattamenti perché hanno dubbi sulla sicurezza di ritardare le terapie anticancro o per i costi che devono sostenere, ma le donne devono sapere prima di decidere, ha precisato l’esperto.
 
Fonte: Cancer 2016
 
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

© RIPRODUZIONE RISERVATA