quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 26 MAGGIO 2016
Morti evitabili. Luigi Boggio (Assobiomedica): “Indispensabile la collaborazione delle istituzioni con industria e società scientifiche”

L’ultimo rapporto di Eurostat che un alto numero di morti evitabili in Europa. Si parla di un 33% nel 2013 e  solo in Italia i decessi prematuri sarebbero stati circa 52.000. "Un sistema sanitario all’avanguardia deve costantemente investire sulle conoscenze scientifiche e sulle tecnologie mediche rendendo accessibili ai pazienti le migliori soluzioni diagnostiche e terapeutiche" ha commentato Luigi Boggio

Sono dati allarmanti quelli diffusi dall’ultimo rapporto di Eurostat che rivela un numero impressionante di morti evitabili in Europa. Si parla di un 33% nel 2013 e  solo in Italia i decessi prematuri sarebbero stati circa 52.000.

“Per la salute dei cittadini - ha commentato Luigi Boggio, Presidente di Assobiomedica -: un sistema sanitario all’avanguardia deve costantemente investire sulle conoscenze scientifiche e sulle tecnologie mediche rendendo accessibili ai pazienti le migliori soluzioni diagnostiche e terapeutiche. Fra le prime cause di morti evitabili, il 36% è imputabile a infarti del miocardio, il 16% agli ictus, il 12% ai tumori colon-rettali, il 9% ai tumori della mammella. Tutti casi in cui una diagnosi precoce e l’impiego di moderni dispositivi medici potrebbero fare la differenza”.

“Ridurre l’incidenza di questi decessi è un dovere che il nostro Paese ha nei confronti dei suoi cittadini  se, come spesso dichiara, vuole continuare a garantire un servizio sanitario universalistico ed efficiente. Per questo – prosegue Boggio – chiediamo che le istituzioni affrontino una riflessione profonda e concreta stabilendo da subito un confronto diretto con l’industria e i medici sulle tecnologie salvavita”.

“Il dialogo tra ricerca clinica e industriale ha portato nel tempo a un miglioramento della vita e della salute dei cittadini - ha concluso il Presidente di Assobiomedica  -. Una grande conquista di cui essere orgogliosi, certo, ma non un traguardo tagliato. Siamo infatti davanti a un processo vivo e in permanente evoluzione che continuerà a sorprenderci con nuove possibilità di diagnosi, terapia e cura. E’ indispensabile che l’intervento politico, oltre ad alimentare il virtuoso rapporto tra clinica e industria, sappia cogliere l’opportunità di un confronto costruttivo con entrambe. Ci preoccupa il fatto che l’innovazione,  nel campo della diagnostica e delle tecnologie mediche, non venga accolta dal nostro sistema sanitario in quanto percepita ancora come costo addizionale invece che come portatrice di efficacia e risparmio con un forte impatto economico e sociale”.
 
C'è tempo sino al 20 settembre per partecipare al Concorso Letterario “Il diabete infantile e giovanile: le storie, i racconti” promosso dalla Federazione Nazionale Diabete Giovanile (FDG) e riservato ad autori amatoriali che, attraverso la scrittura, vogliono raccontare le loro esperienze dirette o indirette con il diabete.

“Il concorso – spiega Antonio Cabras, Presidente della FDG – è rivolto  in particolare ai ragazzi, alle famiglie, agli insegnanti e a tutti quelli che affrontano quotidianamente le difficoltà d’inserimento, per un giovane con diabete nella scuola, nello sport e nella vita”.

“Siamo molto soddisfatti – afferma Cabras - del successo che il concorso ha riscosso l'anno scorso tra il pubblico. Di diabete giovanile, purtroppo, si parla poco e questo è sicuramente un modo nuovo e diverso per esorcizzare la malattia.”

Il testo dovrà affrontare il tema del difficile inserimento del bambino e del giovane con diabete all’interno della società, della scuola, della famiglia, dei luoghi di aggregazione. Le storie raccontate potranno essere vere o frutto della fantasia degli autori.

I racconti dovranno essere inviati in formato word esclusivamente via mail alla segreteria del concorso  I migliori racconti verranno pubblicati in un libro edito dalla casa editrice Agapantos. La cerimonia di premiazione avrà luogo a Roma il  27 ottobre nella Sala del Refettorio presso la Camera dei Deputati alla presenza delle autorità politiche, culturali e scientifiche.
 
Lorenzo Proia

© RIPRODUZIONE RISERVATA