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Lunedì 06 GIUGNO 2016
Calabria. Oliverio: “Sanità privata deve integrare quella pubblica per contribuire ad abbattere la mobilità passiva”

Lo ah auspicato il governatore calabrese in un intervento a tutto campo durante l’inaugurazione di una nuova ala, quella radioterapica, del Marrelli Hospital di Crotone. Da sette anni la gestione commissariale anziché migliorare le prestazioni, le ha aggravate. Dal 2010 ad oggi la mobilità passiva è aumentata, le liste d’attesa si sono allungate, i servizi sanitari sono peggiorati”.

“La strada che dobbiamo percorrere in Calabria è quella di qualificare il nostro sistema sanitario facendo in modo che il servizio pubblico rappresenti la struttura portante e quello privato lo integri e interagisca con esso assicurando servizi di qualità: qui, a Crotone, vi è un esempio concreto del rapporto virtuoso che deve caratterizzare la sanità in Calabria. Il nostro continua ad essere, purtroppo, un sistema sanitario gravemente ammalato”. E’ la rotta tracciata da Mario Oliverio, governatore della Calabria, durante l’inaugurazione di una nuova ala, quella radioterapica, del Marrelli Hospital di Crotone.

“Da sette anni la gestione commissariale – ha sottolineato - anziché migliorare le prestazioni, le ha aggravate. Dal 2010, anno in cui fu chiesto al governo nazionale di commissariare la sanità in Calabria, ad oggi la mobilità passiva è aumentata, le liste d’attesa si sono allungate, i servizi sanitari sono peggiorati. E’ necessario invertire al più presto questo trend negativo, attraverso investimenti mirati sulle prestazioni qualità ed una seria riorganizzazione dei servizi sul territorio. I tagli agli sprechi andavano effettuati, ma era ed è necessario rientrare dal debito attraverso una riorganizzazione dei servizi sul territorio. Purtroppo così non è stato, tant’è che oggi ci troviamo davanti ad un aumento del ricorso per prestazioni sanitarie all’esterno della Calabria. E’ evidente che c’è un problema che riguarda la gestione dei Piani di Rientro dal debito sanitario”.

Il governatore ha quindi osservato che ci sono regioni come il Lazio e la Campania, sottoposte a Piano di Rientro, “le cui condizioni del sistema sanitario si sono via via aggravate. In questi anni abbiamo assistito ad una progressiva migrazione dal sud verso il nord per la cura e la tutela della salute. Siamo di fronte ad una nuova, moderna migrazione sanitaria che alimenta i centri di assistenza sanitaria del centro-nord. Questo è il dato. Occorre spezzare questa spirale e, per farlo, bisogna analizzare, nel merito, le questioni che riguardano la gestione dei Piani di Rientro”.

“Il 24 aprile scorso a Roma, nel corso di una riunione con il ministro Lorenzin a cui hanno partecipato tutti i presidenti delle Regioni italiane –ha riferito il Presidente della Regione- ho posto l’esigenza di avviare una riflessione sull’esperienza dei Piani di Rientro. Ho detto e ripetuto che non è più possibile mantenere gli stessi parametri nelle regioni sottoposte a Piani di rientro rispetto a regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna che si trovano in una condizione di vantaggio e di mobilità attiva. Occorre mettere le regioni che sono in sofferenza nelle condizioni di superare questo gap soprattutto per quanto riguarda le politiche del personale, il blocco del turn-over, gli investimenti sull’edilizia sanitaria e per l’acquisto di strumentazioni tecnologiche avanzate”.

E’ necessario, ha auspicato, “mettere in campo un progetto di riqualificazione della sanità pubblica all’interno del quale la sanità privata deve concorrere ed aiutare queste regioni ad abbattere la mobilità passiva. Questo è il punto su cui bisognerà misurare l’apporto qualitativo delle strutture sanitarie private, che dovranno essere premiate o penalizzate non sulla base di una semplicistica operazione ragionieristica di riparto dei budget, ma come soggetti che concorrono ad abbattere la mobilità passiva e a garantire la cura e la tutela della salute qui, in Calabria, supplendo alla carenza del pubblico. La discussione pubblico/privato, assai in voga negli anni Settanta, è ormai datata e, quindi, occorre superarla. Bisogna discutere in termini di merito. Le scelte del Marrelli Hospital, almeno come intenzionalità e programmazione, vanno in questo senso”.

“Mi auguro –ha concluso Oliverio- che subito dopo le elezioni verranno dal governo risposte adeguate in direzione di una nuova organizzazione della gestione del sistema sanitario regionale. Non è più possibile accettare una logica che è quella commissariale e che, lo abbiamo visto anche per quanto riguarda le autorizzazioni, non è affatto in sintonia con questa nuova visione della gestione del sistema sanitario in Calabria. Il trend negativo si inverte se, oltre ad iniziative come questa, si mette in campo un disegno generale che superi la logica dei numeri ed affermi quella del merito e della qualità. Ad oggi il commissariamento è stato un fattore di aggravamento e di ostacolo per il processo di risanamento e modernizzazione del nostro sistema sanitario e, quindi, deve essere al più presto superato”.
 

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