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Mercoledì 15 GIUGNO 2016
Screening neonatali. La Camera approva all'unanimità il disegno di legge. Il testo torna ora al Senato

L'obiettivo del provvedimento è quello di rendere obbligatoria, con l'inserimento nei Lea, l'effettuazione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie ereditarie. Per il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo: "Lo screening neonatale esteso non rappresenta un costo, bensì un investimento per la salute". Per la promotrice del provvedimento, Paola Taverna (M5s): "Viene ridata speranza alle famiglie". IL TESTO

Dopo l'approvazione in sede deliberante da parte della commissione Sanità del Senato dello scorso 20 novembre, oggi anche l'Assemblea di Montecitorio ha dato il suo via libera all'unanimità al disegno di legge sugli screening neonetali. Il testo, con alcune modifiche, torna ora in terza lettura a Palazzo Madama. L'obiettivo del provvedimento è quello di rendere obbligatoria, con l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza, l'effettuazione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie ereditarie, già previsto dall'art. 1, comma 229, della legge di stabilità per il 2014 (qui l'analisi del testo articolo per articolo).
 
Grande soddisfazione per l'approvazione è stata espressa dal sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo che ha dichiarato: "Siamo tutti consapevoli che effettuare lo screening neonatale esteso non rappresenta un costo, bensì un investimento per la salute, sostituendo il principio del rapporto costi-benefici on quello del costo-opportunità. Il beneficio non è solo legato la paziente ed alla sua famiglia ma rappresenta una razionalizzazione nell’impiego delle risorse del Sistema Sanitario, nel senso che avviare un percorso di cura prima dell’insorgenza dei sintomi è, senza dubbio, meno oneroso della gestione di un paziente con alto rischio di invalidità conseguente al ritardo diagnostico".
 
"Partendo dalla consapevolezza della rilevanza che riveste, in termini di sanità pubblica, lo screening neonatale, emerge con ogni evidenza la portata innovativa e il significativo e oggettivo interesse del ddl approvato, pertanto - ha proseguito De Filippo - ribadisco: affinché un programma di screening sia efficace, non solo dal punto di vista clinico ma anche di sanità pubblica (prevenzione collettiva, costo/beneficio, equità d'accesso, etc.), è necessario garantire il raggiungimento e l’esecuzione del test al 100% della popolazione di riferimento, nel rispetto della tempistica che deve fornire precisi e definiti percorsi clinici, con protocolli operativi ottimizzati all’impiego delle risorse da parte dei vari operatori coinvolti nel processo: i Consultori familiari, i Centri Nascita, il Centro Screening, il Centro di Riferimento Clinico, il Pediatria del territorio. Questo risultato si può conseguire solo mediante una legge che rende uniforme il sistema sull’intero territorio nazionale e supera ogni diseguaglianza di accesso ai servizi sanitari delle diverse regioni”.
 
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il M5s che parla di un "atto di civilità". "“L'odierno sì all'unanimità della Camera alla nostra proposta di legge, che rende obbligatori gli screening neonatali, è un risultato che ci rende felici per tutti quei bambini e le loro famiglie che potranno finalmente usufruire in modo completo, omogeneo e gratuito di questo strumento. In attesa della definitiva approvazione del testo al Senato resta però da compiere un altro, fondamentale, passo: l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di assistenza (Lea), fermi al 2001. Un aggiornamento costantemente annunciato dal ministro della Salute ma che ancora deve vedere la luce: auspichiamo avvenga quanto prima”, affermano i deputati del Gruppo M5s.
 
“Ricordiamo - proseguono i deputati pentastellati - che la proposta di legge, a prima firma della senatrice Paola Taverna, è tesa a rendere obbligatoria, con l'inserimento nei Lea, l'esecuzione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di malattie metaboliche ereditarie. L’identificazione precoce è un passaggio importantissimo, perché consente di iniziare immediatamente trattamenti farmacologici e dietetici adeguati, che possono salvare la vita al bambino e migliorare la qualità della sua vita. Il provvedimento consente inoltre di superare l'asimmetria oggi esistente tra diversi territori: in alcune Regioni virtuose lo screening viene effettuato su circa 40 patologie metaboliche ereditarie, mentre in altre avviene soltanto rispetto alle tre patologie per le quali ad oggi è prevista l'obbligatorietà”.
 
Sull'approvazione è intervenuta anche la senatrice del M5s promotrice del testo, Paola Taverna: "La Camera ha approvato all’unanimità la legge a mia prima firma che inserisce nei livelli essenziali di assistenza gli screening neonatali, rendendo questi esami obbligatori e gratuiti per tutti i neonati italiani. È una legge che ho fortemente voluto e per la quale mi batto da quando sono entrata in Parlamento e che ora sta per diventare realtà nonostante gli ostacoli, le diffidenze e i contrasti enormi che abbiamo dovuto affrontare. Ora manca solo un piccolo ultimo passo e poi finalmente potremo regalare a tanti bambini italiani e alle loro famiglie, senza più nessuna distinzione, una speranza di vita finora negata”.
 
“In un Paese in cui 11 milioni di italiani rinunciano a curarsi perchè non hanno i soldi per farlo, il M5S sta facendo approvare una legge che dà a tutte le famiglie italiane la possibilità di prevenire possibili malattie rare sottoponendo i propri bambini ad un semplice esame. E’ la nostra idea di diritto alla salute, è la nostra idea di Paese, ed è anche la migliore risposta a chi accusa il M5S di dire sempre ‘no’ e di essere incapace di governare: ci dispiace per loro, ma stiamo dimostrando che leggi giuste per i cittadini e davvero a favore dei più deboli e non dei soliti noti, si possono e si devono fare”, conclude Taverna.
 
Giovanni Rodriquez

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