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Lunedì 20 GIUGNO 2016
Lombardia. Policlinico di Milano, via ufficiale agli scavi per realizzare il nuovo Ospedale

Il costo stimato per la realizzazione è di 266 milioni di euro. Gli interventi dovrebbero essere completati entro 6 anni. Per Marco Giachetti, presidente della Fondazione Ca' Granda Policlinico, questo progetto "ci permetterà di dare a Milano un ospedale migliore e sempre più funzionale".

Sono partiti ufficialmente gli scavi per la realizzazione del Nuovo Policlinico, la struttura che ospiterà il più grande ospedale nel cuore di Milano. Le ruspe hanno già iniziato a rimuovere il terreno per deviare i cavi e le tubazioni necessarie al funzionamento delle attività ospedaliere; una volta messe in sicurezza queste funzioni vitali, partirà la realizzazione del vero e proprio 'buco' che ospiterà le fondamenta del nuovo edificio. “I tempi per terminare questa prima, necessaria fase saranno piuttosto rapidi: entro Settembre, secondo la tabella di marcia dei lavori”, sottolinea una nota dell’ufficio stampa del Policlinico.

"Si tratta di un'opera che Milano attende da tempo - spiega Simona Giroldi, direttore generale della Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano - e che ora si concretizza appieno. Tutto verrà realizzato lasciando pienamente attivi e funzionanti tutti i servizi di assistenza e cura ai cittadini, nessuno escluso".

In gergo tecnico, come spiega il Policlinico, la fase di lavorazione appena iniziata serve a realizzare il cosiddetto ‘pipe-rack’ impiantistico, cioè la deviazione provvisoria di impianti idraulici, termo-meccanici, elettrici, fonia e dati per consentire la piena operatività dei Padiglioni adiacenti all’area del cantiere. Una volta messo tutto in sicurezza sarà la volta dello scavo vero e proprio, dove saranno gettate le fondamenta del nuovo ospedale.

Il costo stimato per la realizzazione del Nuovo Ospedale, secondo i dati forniti dall’uffico stampa,  è di 266 milioni di euro. Di questi, 36 milioni provengono da un finanziamento da parte del Ministero della Salute, e 30 milioni di euro dalla Regione Lombardia come contributo straordinario per la realizzazione dell’opera. I restanti 200 milioni, invece, provengono tutti da risorse interne all'Ospedale: in particolare, dalla costituzione di un Fondo di Social Housing con cui sono già stati recuperati 105 milioni di euro grazie alla vendita di quote del Fondo a Cassa Depositi e Prestiti. I restanti 95 milioni saranno ricavati dalla progressiva valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà del Policlinico. “Gli interventi per realizzare il monoblocco, secondo quanto concordato nell'ultimo Atto Integrativo al progetto, saranno completati entro 6 anni”.

"Siamo felici di essere arrivati a questo risultato - sottolinea Marco Giachetti, presidente della Fondazione Ca' Granda Policlinico - che ci permetterà di dare a Milano un ospedale migliore e sempre più funzionale. Il Nuovo Policlinico sarà poi ancora più accessibile e a misura di utente, grazie alla nuova stazione della metropolitana M4 che sarà realizzata a fianco. In questo, la fattiva collaborazione con la società M4 SpA e con il Comune di Milano sta permettendo di procedere con l’opera minimizzando al massimo i disagi per gli utenti".

L’Ospedale Maggiore Policlinico è nato nel 1456. “Per oltre cinque secoli – spiega l’ufficio stmapa - la sua attività sanitaria si è svolta nell’edificio tra via Festa del Perdono e via Francesco Sforza, dove oggi è ospitata l’Università Statale. Nel 1875 i suoi amministratori cominciarono a progettare e a realizzare una struttura a Padiglioni, la più avanzata secondo gli standard dell’epoca, negli spazi tra via Sforza e via Pace, dove l’ospedale si trova tuttora. Oggi però questa frammentazione delle risorse è superata: per questo il Nuovo Policlinico sarà una struttura monoblocco, con servizi e funzioni totalmente integrati con i padiglioni esistenti e rimasti attivi. Un’opera non facile, sia perché il Policlinico è l’ospedale più grande nel cuore di Milano, sia perché è necessario procedere con i lavori senza alcuna interruzione dell’assistenza sanitaria e della ricerca scientifica, minimizzando il più possibile i disagi per i pazienti”.

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