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Martedì 21 GIUGNO 2016
Campania. Si stimano oltre 200 casi di abusi su minori. Presentata prima ricerca su incesto e violenze in famiglia

Per lo più a essere vittime sono minori in età preadolescienziale, pari all'80% e, nell'87% dei casi si tratta di bambine tra i 6 e i 10 anni. “Abbiamo testimonianze dirette e indirette, che ci sono intere zone" in "quartieri molto critici" in cui "l'abuso sessuale, l'incesto, è elevato a normalità”.

Maltrattamenti invisibili,violenze sommerse subite tra le mura domestiche, perpetrate da persone che i piccoli conoscono: sono oltre 200 i casi di abusi intrafamiliari subiti dai minori in Campania, secondo una stima che e' il risultato del primo studio sull'incesto condotto dal Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano, in collaborazione con la ricercatrice Ida Romolini e l'Associazione di volontariato Iuvare.
 
 La ricerca, presentata oggi a Napoli, come riporta l’Ansa, è cominciata nel novembre 2013 ed e' proseguita per tutto il 2014. Ha interessato  45 Comuni (il 12% delle amministrazioni locali) e 31 Ambiti territoriali (il 60% di tutti gli Ambiti). Lo studio si e' svolto su due piani: la raccolta qualitativa e quantitativa dei dati attraverso la somministrazione di questionari anonimi.
 
Per lo più a essere vittime sono minori in età preadolescienziale, pari all'80% e, nell'87% dei casi si tratta di bambine tra i 6 e i 10 anni.
 
Purtroppo, però - e' evidenziato nella ricerca - quello degli  abusi intrafamiliare resta una stima perché si tratta di violenze sommerse dal momento che una violenza tra le mura domestiche e' molto più difficilmente comunicabile dalle vittime, confuse dai vincoli familiari con i responsabili.
 
Quella presentata oggi è la prima ricerca sugli abusi intrafamiliari, ma l'obiettivo del Garante per i minori e l'adolescenza della Regione Campania e' andare verso un sistema regionale di raccolta dati così da arrivare all'istituzionalizzazione di sistemi e procedure che siano in grado di individuare le giovani vittime, tutelarle e perseguire i responsabili di un'infanzia rubata.
 
"Abbiamo testimonianze dirette e indirette, che ci sono intere zone" in "quartieri molto critici" in cui "l'abuso sessuale, l'incesto, e' elevato a normalità'": lo ha detto il Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza della Regione Campania, Cesare Romano, presentando oggi, a Napoli, una ricerca che stima in oltre 200 i casi di maltrattamenti e violenza "sommersa" fra le mura domestiche. Romano ha citato i quartieri Salicelle ad Afragola, Madonnelle ad Acerra, Caivano e alcuni quartieri di Napoli.
 
"Solo il concetto di prevenzione non basta più, serve iniziare un percorso nuovo". Lo dice don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell'Associazione Meter Onlus, parroco in prima linea contro la pedofilia.  Intervenuto alla presentazione della prima ricerca sull' incesto in Campania, realizzata dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Campania, don Di Noto sottolinea "la necessità di attivare tutte le reti possibili in modo tale che i bambini possano avere dei punti di riferimento".
 
"I bambini vanno anche educati - afferma - credo che occorra lavorare molto su questo fenomeno aberrante che richiede tanta determinazione". "L'incesto e' un reato - conclude - e quando si accerta un incesto, l'autorità giudiziaria deve intervenire". 

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