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Venerdì 20 MAGGIO 2011
Bianco (Fnomceo): “Non c’è bisogno di essere cittadini per avere cure” 

Lo ha detto Amedeo Bianco, presidente Fnocmeo, questa mattina intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del convegno su “Salute e migranti” che si terrà a Taormina. Bianco nel ricordare l’importanza del rapporto tra salute e migrazione, specie in queste settimane in cui sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa, ha aggiunto “noi medici vogliamo solo difendere il diritto alla Salute: quella dei migranti, e quella delle popolazioni ospiti”.

Sono cinque milioni i migranti presenti in Italia, almeno quelli con il permesso di soggiorno a cui vanno aggiunte le diverse migliaia di cosiddetti “invisibili”. Queste persone arrivano nel nostro Paese “per la maggior parte sane” come ha detto il commissario straordinario dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti (Inmp), Concetta Mirisiola intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del convegno della Fnomceo su “Salute e migranti” che si terrà a Messina il 17 e 18 giugno prossimi. La quasi totalità “dei migranti giunti a Lampedusa – ha spiegato Mirisiola – è sana e, secondo le rilevazioni dei nostri medici, pochissimi sono i casi rilevati di patologie infettive”.
 
Quelli che si ammalano nel nostro Paese, secondo i dati Fnomceo, per lo più soffrono di malattie dell’apparato digerente (14%) e di traumi (25,9%), mentre alte sono le complicanze della gravidanza e del puerperio (oltre il 56%) per le donne. I recenti sbarchi di questi ultimi mesi a Lampedusa (18000 arrivi in due mesi) – dei quali cinquecento minori non accompagnati ­ hanno fatto gridare “all’emergenza migranti”. Emergenza che è stata soprattutto, di carattere sanitario, per via delle condizioni igieniche di accoglienza che lo stesso ministro Fazio ha definito “drammatiche”.
 
Secondo il presidente Omceo di Messina, Giacomo Caudo, presente alla conferenza stampa ha spiegato come “gli arrivi a Lampedusa hanno rappresentato un evento sicuramente eccezionale ed inaspettato, che ha indubbiamente messo a dura prova la capacità organizzativa del sistema di accoglienza. 
La complessità della situazione è stata affrontata da attori eterogenei (istituzioni governative, regionali e locali, associazioni umanitarie,aziende sanitarie) che hanno dovuto trovare un protocollo comune di azione, che entrato a regime, è riuscito a gestire con sempre maggiore efficacia l'emergenza”.
 
La situazione che si è creata a Lampedusa ha evidenziato la necessità  di un dialogo con l’area mediterranea, in grado di realizzare un rapporto di cooperazione e collaborazione tra le istituzioni sanitarie perchè, come ha spiegato Amedeo Bianco “al di là dei facili clamori, della spettacolarizzazione dell’emergenza, delle strumentalizzazioni di qualsiasi natura, noi medici vogliamo solo difendere il diritto alla Salute: quella dei migranti, e quella delle popolazioni ospiti”
 
Il messaggio che lancia la Federazione è dunque chiaro: curare, nel miglior modo possibile, durante e anche al di là di ogni emergenza. Messaggio  che l’Omceo di Messina, organizzatore del Convegno su “Salute e Migranti” che si terrà a Giardini Naxos, ha raccolto in pieno.

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