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Giovedì 30 GIUGNO 2016
Brexit. Se il problema è per i giovani professionisti sanitari



Gentile direttore,
in questi giorni attraverso il nostro blog, molti giovani laureati ci pongono numerosi interrogativi sull'esito del voto a favore del Brexit. La Gran Bretagna, fino a ieri, era un’opportunità di lavoro. La domanda rincorrente è: come inciderà l’uscita della Gran Bretagna sul mercato del lavoro per migliaia di giovani laureati?
 
Quali saranno le modalità sulla mobilità del personale sanitario in base alla normativa europea? Quella che si apre è una fase complessa e sicuramente non bisogna sottovalutare i rischi e le incognite.
 
La scelta di dare la parola ai cittadini da parte del leader inglese è stato un merito o un atto di irresponsabilità? Al di là dei punti di vista, l'occasione è quella di una rinegoziazione complessiva.
 
Per quanto riguarda gli esiti di performance, questi debbono garantire una buona sanità e probabilmente l'uscita dall'UE toglierà, alla Gran Bretagna, risorse alla sanità pubblica con tutte le conseguente legate alla sicurezza e alla qualità del National Health Service.
 
E poi c'è la norma europea che deve essere applicata e che pregiudica, secondo noi, lo sviluppo della Direttiva 2011/24/UE concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera.

Come si può garantire la qualità e la sicurezza delle prestazioni di assistenza sanitaria fornite in un altro Stato dell'UE se non si riesce a garantire il personale sanitario e senza avere messo a confronto tra loro i sistemi sanitari?

Inoltre la normativa prevede una serie di strumenti, Autorizzazione, Criteri di rimborso e Accordi di confine che debbono essere rispettati.

Oltretutto la direttiva affronta altri aspetti legati all'assistenza sanitaria di non poco conto come la libera circolazione dei professionisti sanitari e reti di riferimento europee, sistemi informativi e valutazione delle tecnologie che possono essere un  una nuova opportunità per le risorse del futuro.
I nostri giovani Tecnici di Laboratorio Biomedico ogni giorno ci chiedono quando arriverà il loro momento.
 
Il dibattito non è solo europeo, i disservizi della sanità sono sempre più al centro anche nei nostri dibattiti pubblici.
 
Basta pensare alla protesta, di questi giorni,  fatta dagli infermieri in Sicilia, dove i sindacati denunciano la carenza di personale. 
 
Chi non riconosce etica e professionalità e crea condizioni lavorative impossibili e insostenibili espone i professionisti sanitari ad errori che in Sanità possono compromettere la salute dei pazienti.
E poi come si può evitare che ospedali di eccellenza non siano produttivi se non si rispettano i piani di rientro e non si evitano sprechi dovuti a comportamenti inappropriati?

Un altro problema dipende da molte regioni del centro sud che non riescono ad erogare i LEA e la preoccupazione è che lo Stato riprenda il "Governo del Sistema Sanitario" togliendolo alle Regioni.
Per noi basterebbe più trasparenza ed una rendicontazione pubblica sulla distribuzione dei rimborsi da parte delle Regioni alle strutture pubbliche e private.
Ma non tutto è perduto, anzi....
 
Saverio Stanziale
Vice Presidente FITeLaB

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