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Mercoledì 06 LUGLIO 2016
Policlinico Umberto I. Proclamato lo sciopero di tutto il personale per il 28 luglio

"Le inefficienze organizzative e di management della direzione Aziendale non possono essere attribuite alla responsabilità diretta dei lavoratori e utilizzate come giustificazione per ridurre lo stipendio ai dipendenti. Sono queste le ragioni dello sciopero generale di tutti i lavoratori e del blocco delle attività di assistenza". Così in una nota Cisl Fp e Uil Fpl del Policlinico romano. 

"L’amministrazione non apre a nessun confronto con le organizzazioni sindacali. Dopo l’assemblea dei lavoratori svolta lo scorso 17 giugno, in cui si è indetto lo stato di agitazione di tutto il personale, si proclama lo sciopero generale di tutto il personale". Così in una nota Cisl Fp e Uil Fpl del Policlinico Umberto I di Roma. 
 
"L’amministrazione, nella stessa data, aveva inviato un comunicato dove dichiarava la regolare retribuzione del salario e l’apertura di un confronto con le Organizzazioni sindacali. Questo non è mai avvenuto - si spiega nella nota - ma al contrario, l’amministrazione è irremovibile sulla decisione di sospendere il salario accessorio dichiarando che l’attuale sistema di retribuzione sia illegittimo rispetto alla normativa vigente. Le dichiarazioni del Direttore Generale vanno in contrasto anche con quanto dichiarato dalla Corte dei Conti, che l’attuale sistema di erogazione del salario accessorio non evidenzia nessuna illegittimità amministrativa e contrattuale".
 
"Non si può tollerare un amministrazione arrogante che, in modo unilaterale, decide la sospensione del salario accessorio. Decisioni basate solamente su convinzioni personali e non supportate da nessuna norma giuridica.  Per gli obiettivi del Direttore Generale, non occorre nessuna valutazione preventiva, al contrario redige una delibera e autoproclama il raggiungimento dei propri obiettivi. Prima di tagliare il salario ai lavoratori , la stessa amministrazione, potrebbe ridurre le consulenze esterne dei professionisti o gli appalti a società che svolgono le attività che potrebbero svolgere gli stessi funzionari dipendenti", spiegano Cisl Fp e Uil Fpl.

"Ancor più singolare è l’atteggiamento della Regione Lazio che, in questa preoccupante situazione, 'Non batte un colpo'. Le note inviate al Prefetto non hanno prodotto nessuna convocazione per espletare un momento di conciliazione e di raffreddamento, come previsto dalla normativa vigente. Tutto questo silenzio da parte delle amministrazioni pubbliche non può ricadere sulle spalle dei lavoratori e sui relativi stipendi. Le inefficienze organizzative e di management della direzione Aziendale non possono essere attribuite alla responsabilità diretta dei lavoratori e utilizzate come giustificazione per ridurre lo stipendio ai dipendenti. Sono queste le ragioni dello sciopero generale di tutti i lavoratori e del blocco delle attività di assistenza per il giorno 28 luglio", conclude la nota. 

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