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Venerdì 08 LUGLIO 2016
Emilia Romagna. Corte dei Conti approva il rendiconto 2015

Concesso il giudizio di parificazione. Nel 2015 la Regione ha continuato l’ammortamento del debito pregresso che, alla fine dell’esercizio, ammonta a 670 mln di euro, con una riduzione di 56 mln di euro rispetto al 2014. La parte prevalente del debito in ammortamento (pari a 641 mln di euro) è costituita da mutui destinati alla copertura dei disavanzi della sanità. giudizio di parificazione. Nel 2015 la Regione ha continuato l’ammortamento del debito pregresso che, alla fine dell’esercizio, ammonta a 670 mln di euro, con una riduzione di 56 mln di euro rispetto al 2014. La parte prevalente del debito in ammortamento (pari a 641 mln di euro) è costituita da mutui destinati alla copertura dei disavanzi della sanità." target="_blank">La relazione

Rispetto del pareggio di bilancio, sia in sede di previsione che di rendiconto; 126 milioni di euro liberati per i territori grazie ai Patti di solidarietà a vantaggio di Comuni e Province e la riduzione dell’indebitamento che continua: -55,6 milioni rispetto al 2014.  Ancora: “Rilevanti obiettivi di contenimento dei costi di funzionamento delle società in house”, il tempo medio di pagamento dei fornitori al di sotto dei 28 giorni e un’efficace riduzione della spesa, con ogni singola voce, da consulenze e incarichi a studi e ricerche, dal personale alla sanità, al di sotto dei limiti fissati dalle leggi sulla spending review per la pubblica amministrazione. Il tutto senza che venissero toccate le leve fiscali a disposizione, ovvero tasse regionali rimaste invariate.  E’ quanto si ricava dal Giudizio di parificazione concesso dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna sul rendiconto 2015 della Regione Emilia-Romagna, illustrato in udienza pubblica al Circolo Ufficiali di Bologna davanti al neo presidente della Sezione regionale, Carlo Greco, i relatori Benedetta Cossu,  Riccardo Patumi, Federico Lorenzini e al Procuratore Salvatore Pilato. Presente l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petitti.

In particolare, nel Giudizio i giudici contabili evidenziano come nel 2015 la Regione abbia  continuato l’ammortamento del proprio debito pregresso che, alla fine dell’esercizio, ammonta a 670 mln di euro, con una riduzione di 56 mln di euro rispetto al 2014. “La parte prevalente del debito in ammortamento – si spiega nella relazione - (pari a 641 mln di euro in valore assoluto e al 95,64 in termini percentuali) è costituita da mutui destinati alla copertura dei disavanzi della sanità; la restante parte (pari a 29 mln di euro) è relativa a mutui per il finanziamento di interventi nel trasporto pubblico locale. Al debito a carico della Regione va aggiunto quello finanziato dallo Stato che ammonta a 92 mln di euro, in diminuzione rispetto all’esercizio precedente”.

Ancora, per quanto riguarda la Sanità, la Corte dei Conti osserva come la spesa sanitaria rappresenti, sia per gli impegni che per i pagamenti, oltre l’80% della spesa corrente regionale in tutto il triennio 2013-2015.

Qualche problema in relazione alla spesa farmaceutica ospedaliera, che ha registrato un incremento del 9 per cento rispetto all’anno precedente. “Nel 2015 – si legge nel giudizio - sono state impegnate per l’acquisto di farmaci innovativi risorse statali provenienti dall’apposito fondo istituito dall’articolo 1, comma 593, l. n. 190/2014 nello stato di previsione del Ministero della Salute e risorse regionali per complessivi 101 mln di euro. Con le risorse statali sono stati coperti i rimborsi agli enti del Servizio sanitario regionale per le spese sostenute per l’acquisto di farmaci innovativi per la cura dell’epatite C, come previsto dal DM 9 ottobre 2015; con le risorse regionali sono stati coperti i rimborsi per l’acquisto di farmaci innovativi oncologici”.

Quanto ai risultati di esercizio 2015 delle aziende che compongono il Servizio sanitario regionale, dai dati dei bilanci approvati forniti dalla Direzione regionale competente, è emerso il raggiungimento del pareggio civilistico di bilancio, che costituisce l’obiettivo posto nella delibera di programmazione n. 901/2015. Il bilancio di esercizio della Gestione sanitaria accentrata è stato approvato con DGR n.780 del 30 maggio 2016 e presenta un risultato positivo pari ad euro 9.836.

In relazione alla consistenza ed al costo del personale del Servizio sanitario regionale, si evidenzia una diminuzione sia il numero delle unità di personale dipendente con contratto a tempo indeterminato e determinato, passando da 60.772 nel 2014 a 60.513 nel 2015, sia il numero delle unità di personale “atipico”, passando da 1.897 nel 2014 a 1.787 nel 2015.

Il costo del personale sia del ruolo sanitario, sia di quello non sanitario sta registrando nel triennio 2013-2015 un andamento in diminuzione passando da 2.956.763 euro nel 2013 ad euro 2.929.696 nel 2015. Tale risultato si pone in linea con il raggiungimento entro il 2020 dell’obiettivo del contenimento del costo del personale entro il valore del 2004 diminuito dell’1,4 per cento.

In calo anche i costi per le consulenze e collaborazioni autonome conferite dagli enti sanitari.

In relazione all’indicatore annuale sulla tempestività dei pagamenti per gli acquisti di beni, servizi e forniture della spesa sanitaria la maggior parte delle aziende presentano un trend in miglioramento, fatta eccezione per l’azienda USL di Modena (+34 giorni), per le Aziende Ospedaliere di Parma (+ 0,8 giorni) e di Reggio Emilia (+6,27 giorni) e l’IRCCS Ist. Ort. Rizzoli di Bologna (+2,02 giorni).

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