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Venerdì 08 LUGLIO 2016
Consegnati a Cles 20 defibrillatori ad altrettante associazioni sportive. Zeni: “Val di Non faro per tutto il Trentino”

Le associazioni beneficiarie dei salvavita hanno anche firmato il contratto di comodato d'uso per 5 anni, rinnovabile, che prevede la cessione dell'apparecchio in occasione di eventi sportivi anche ad altre organizzazioni. I defibrillatori sono stati acquistati dall’assessorato alle politiche sociali della Comunità della Val di Non.

Consegnati 20 defibrillatori ad altrettante associazioni sportive della Val di Non e degli attestati di partecipazione al corso di formazione per l'utilizzo dei salvavita a 135 volontari presso sala Borghesi Bertolla, a piano terra dell'edificio che ospita la biblioteca comunale di Cles. Presenti l'assessore provinciale alla salute e politiche sociali Luca Zeni, il presidente della Comunità della Val di Non Silvano Dominici, l'assessore alle politiche sociali della Comunità Carmen Noldin, il sindaco di Cles Ruggero Mucchi e numerosi altri sindaci e rappresentanti dell'associazionismo sportivo locale. L'assessore Zeni ha sottolineato l'importanza della diffusione sul territorio dei defibrillatori, che all'estero è maggiore rispetto all'Italia e l'altissima qualità del sistema di emergenza trentino.

All'estero, specialmente in Asia e in America, i defibrillatori si trovano nei luoghi pubblici, nei centri commerciali e nelle farmacie” ha spiegato Zeni. Riconoscendo l'importanza della loro presenza sul territorio e per semplificare le procedure alle associazioni di volontariato, la Provincia autonoma di Trento ha cercato di rendere meno burocratico possibile il processo legato al decreto Balduzzi, che disciplina l’obbligo per le società sportive di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico e di garantire la presenza di persone formate al suo utilizzo durante tutte le attività. “Il sistema emergenza in Trentino è di altissima qualità”, ha ribadito Zeni, “e la rete di emergenza trentina è riconosciuta a livello nazionale di grande eccellenza”.

Le associazioni, il servizio elicottero, sono alcuni esempi che costituiscono l'efficiente rete di intervento sanitario provinciale, pertanto Zeni ha ringraziato quanti lavorano per mantenere le relazioni su cui si fonda questo sistema. Prima di consegnare ufficialmente i defibrillatori alle organizzazioni sportive nonese l'assessore, pur riconoscendo che a livello nazionale la legge dovrebbe chiarire le responsabilità del loro utilizzo in maniera precisa, come anche richiesto dalle associazioni, ha definito i defibrillatori un beneficio per i cittadini ed auspicato che sia riconosciuto come motivo di orgoglio per la valle e per il resto del Trentino.I defibrillatori sono stati acquistati dall’assessorato alle politiche sociali della Comunità della Val di Non, guidato da Carmen Noldin, che nel suo intervento ha definito poli d'eccellenza le associazioni sportive valligiane e il valore educativo e sociale del progetto.

Le associazioni hanno ricevuto gratuitamente i 20 defibrillatori e alla loro consegna ieri sera è stato anche firmato il contratto di comodato d'uso per 5 anni, rinnovabile, che prevede la cessione dell'apparecchio in occasione di eventi sportivi anche ad altre organizzazioni. Tramite il Corpo Volontari, attivo da 34 anni sul territorio, come ha ricordato il suo presidente Cristian De Zordo, sono state formate un numero crescente di persone, in questo caso attraverso lezioni teoriche e pratiche sull'utilizzo dei salvavita e la rianimazione cardiopolmonare. Claudio Ramponi, direttore del Dipartimento Emergenza dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, ha infatti spiegato che è il defibrillatore a fare la differenza fra la vita e la morte in situazioni tragiche. Citando il caso del calciatore Piermario Morosini, deceduto in campo nel 2012 a seguito di una crisi cardiaca, Ramponi ha detto chiaramente che il tragico epilogo avrebbe potuto essere evitato se fosse stato utilizzato il defibrillatore.
 

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