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Mercoledì 20 LUGLIO 2016
Liposarcoma. Un nuovo composto marino per la curarlo 

Oltre a bloccare la replicazione cellulare come tutti i chemioterapici, agisce suivasi che nutrono il tumore rimodellandoli e rendendo le cellule maligne meno capaci di invadere i tessuti vicini. Come dimostra uno studio del Gruppo europeo per la ricerca sul cancro.

“Tra qualche mese un nuovo chemioterapico, eribulina, sarà disponibile per la terapia del liposarcoma, un raro tumore che appartiene alla famiglia dei sarcomi”. A darne notizia l’Ao di Alessandria che riferisce i risultati di uno studio del Gruppo europeo per la ricerca sul cancro (Eortc) pubblicato su Lancet Oncology i e mirato a valutare l’efficacia del farmaco marino.

“Eribulina – spiega la Ao - è stata originariamente isolata dalla spugna marina Halichondria okadai. Eribulina è già utilizzato per la cura del tumore della mammella metastatico. I sarcomi dei tessuti molli sono tumori rari, rappresentano l’1% di tutte le neoplasie maligne dell’adulto e sono considerati tumori molto resistenti alle terapie”.

Lo studio dell’Eortc è stato condotto in 110 centri in 22 Paesi. In poco più di due anni sono stati valutati 594 pazienti. “I risultati – riferisce l’Ao di Alessandria - evidenziano un vantaggio di sopravvivenza notevole soprattutto nei pazienti con liposarcoma. Sulla base dei risultati di questo studio l’agenzia del farmaco americana (FDA) a gennaio 2016 ha approvato eribulina per il trattamento di pazienti con liposarcoma avanzato. Anche l’Ema (agenzia europea del farmaco) a maggio 2016 ne ha approvato l’utilizzo per la stessa indicazione e siamo in attesa che il farmaco sia disponibile anche in Italia. E’ il secondo farmaco del mare che risulta attivo nei sarcomi, l’altro è la trabectedina, già in uso da tempo. La ricerca oncologica continua anche nei fondali marini, ricchi d microorganismi in grado di produrre sostanze con proprietà antitumorale e meccanismi di azione davvero innovativi”.

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