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Lunedì 30 MAGGIO 2011
Diabete: arriva la "app" per scegliere il cibo giusto

A sviluppare il software per smartphone, è stata l’Associazione Medici Diabetologi. Il programma fornisce l’indice glicemico dei più comuni alimenti appartenenti alla nostra dieta. Un’informazione essenziale, ma spesso ignorata dai diabetici.
 


Per una persona con diabete conoscere la composizione quali-quantitativa di ciò che mangia - in particolare i carboidrati - è di grande importanza, dal momento che dagli alimenti dipende il fabbisogno immediato di insulina.
Un’informazione utile, ma poco conosciuta dalla gran parte dei diabetici è l’indice glicemico, una misura della velocità con cui i carboidrati di un alimento vengono assimilati e assorbiti, concorrendo a far crescere più o meno velocemente la glicemia. A un indice glicemico basso corrisponde un lento innalzamento della glicemia e viceversa.
“Per aiutare le persone con diabete in tutto il mondo, International Diabetes Federation, la federazione mondiale, ha deciso di raccogliere in un prontuario l’indice glicemico di tutti i principali alimenti delle varie tradizioni alimentari”, ha spiegato Antonio Ceriello, membro del Board europeo dell’International Diabetes Federation, che ha presentato il progetto al XVIII Congresso nazionale di diabetologia dell’Associazione Medici Diabetologi appena conclusosi a Rossano Calabro. “L’Associazione Medici Diabetologi ha raccolto l’idea e ha suggerito di rendere disponibile questa informazione anche tramite la tecnologia informatica, che ormai estremamente semplificata è in grado di aiutare le persone nella vita di tutti i giorni”, ha aggiunto Giacomo Vespasiani, Past-President AMD, che sta lavorando allo sviluppo dell’applicazione per IPhone per conto dell’International Diabetes Federation. “L’app dovrebbe essere pronta e presentata ufficialmente a New York, a settembre, in occasione del Summit ONU sul controllo e la prevenzione delle malattie non trasmissibili, tra le quali il diabete occupa purtroppo il ruolo di protagonista, con 285 milioni di malati oggi, destinati per l’International Diabetes Federation a diventare 438 milioni nei prossimi 20 anni”, ha concluso Vespasiani.
  

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