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Lunedì 30 MAGGIO 2011
Antitrust: no all’esclusione hotel cinque stelle per i congressi medici

Per l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, appare “restrittivo della concorrenza” il veto al soggiorno in alberghi di lusso per manifestazioni congressuali finanziate dalle imprese, stabilito nel Codice deontologico di Farmindustria e nel Codice etico di Assobiomedica. Preferibile, piuttosto, prevedere “tetti massimi di spesa”. Le osservazioni dell'Autorità arrivano dopo una segnalazione del ministro del Turismo, Michela Brambilla.

Escludere dall’organizzazione di eventi congressuali della sanità gli hotel a cinque stelle può produrre effetti distorsivi della libera concorrenza. È quanto osserva l’Antitrust dopo aver preso in esame, su segnalazione del ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, sia il Codice deontologico di Farmindustria, sia il Codice etico di Assobiomedica. Codici che imponevano il soggiorno “in alberghi con un massimo di quattro stelle” in occasione di conferenze informative e manifestazioni congressuali finanziate dalle imprese. A darne notizia una nota dello stesso ministro Brambilla soddisfatta del risultato ottenuto.
Per il presidente dell’Autorità, Antonio Catricalà, in generale, sono viste con favore, in quanto volte ad assicurare il corretto funzionamento del mercato, “iniziative volte a neutralizzare il conflitto d’interesse in area medica, che coinvolge il produttore e il medico, con particolare riferimento al finanziamento di convegni e congressi”. Tuttavia le limitazioni all’utilizzo delle strutture a cinque stelle potrebbe determinare problemi di natura concorrenziale.
“Le disposizioni esaminate – osserva in due distinte comunicazioni rivolte alle Associazioni il presidente dell’Autorità, Antonio Catricalà – escludendo tout court, a prescindere dal prezzo effettivamente offerto, le strutture a cinque stelle da quelle abilitate ad ospitare gli eventi congressuali finanziati dai soci delle due associazioni, appaiono restrittive della concorrenza, in quanto idonee a conferire un ingiustificato vantaggio competitivo alle strutture alberghiere di categoria differente”.
Tali previsioni, “in quanto slegate da qualunque valutazione relativa alla tipologia tariffaria offerta o alle agevolazioni proposte dalla struttura alberghiera interessata”, possono determinare “l’ingiustificata esclusione degli alberghi a cinque stelle che potrebbero, peraltro, praticare prezzi uguali o inferiori a quelli degli alberghi di categorie inferiori”.
Catricalà ha quindi invitato Assobiomedica e a Farmindustria a prevedere, piuttosto, “tetti massimi di spesa”‘ per ciascun professionista partecipante alle attività congressuali
Soddisfazione è stata espressa dal ministro Brambilla. “Il giusto obiettivo di neutralizzare possibili conflitti d’interesse in campo medico – ha dichiarato in una nota – va perseguito senza creare distorsioni, limitazioni ed ingerenze nel mercato. I testi in questione, a mio avviso, introducevano una discriminazione ingiustificata tra le diverse tipologie di strutture ricettive. Per questo motivo, il ministero del Turismo si è rivolto all’Autorità, che ci ha dato ragione”.
E.M.

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