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Lunedì 01 AGOSTO 2016
Ddl concorrenza. Gullotta (Fnpi): “Federfarma ha sbagliato obiettivo”

Così il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane è intervenuto nuovamente sulla prossima chiusura dell'iter del ddl in commissione Industria al Senato. "La Dirigenza di Federfarma annuncia che il mantenimento delle Fascia C in Farmacia è una grande vittoria: ci chiediamo come si possa essere tanto ciechi. Hanno preferito consentire l'ingresso di non farmacisti nella proprietà delle farmacie e dunque alle multinazionali".

"I vertici di Federfarma hanno da sempre alzato barricate contro i farmacisti in parafarmacia, rifiutato qualsiasi forma di dialogo con chi, come noi, condivide il medesimo percorso professionale, ma stranamente non hanno usato la stessa veemenza contro chi - da non farmacista - si appresta ad entrare a gamba tesa nel nostro mercato". È quanto precisa il presidente della Federazione nazionale Parafarmacie italiane, Davide Gullotta, in merito alla prossima chiusura dell'iter del ddl concorrenza. 
 
"La Dirigenza di Federfarma annuncia che il mantenimento delle Fascia C in Farmacia è una grande vittoria: ci chiediamo come si possa essere tanto ciechi - aggiunge Gullotta -. Piuttosto che trovare soluzioni a favore dei colleghi farmacisti di parafarmacie e dunque piuttosto che condividere il 16% del mercato (Fascia C), Federfarma ha preferito consentire l'ingresso di non farmacisti nella proprietà delle farmacie e dunque alle multinazionali di creare catene di farmacie in Italia".
 
La Fnpi fa notare come Federfarma abbia negli anni concentrato ogni sforzo per mettere all'angolo le parafarmacie, puntando di volta in volta il dito sull'erosione della fetta di mercato a danno dei propri esercizi commerciali, attaccando più volte le parafarmacie della GDO. "Dati alla mano - sottolinea Gullotta - la Conad ad esempio con le sue 101 parafarmacie in attivo, fattura un totale di 70 milioni, vale a dire quanto da sole fatturano 15 farmacie italiane. Numeri risibili - conclude Gullotta - se paragonati ai 23 miliardi del mercato del farmaco, ancora più esigui in confronto a quelli delle multinazionali del Farmaco (la vera GDO) che entreranno in Italia con ben altri capitali e ben altre cifre". 

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