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Giovedì 04 AGOSTO 2016
Aggressioni agli assistenti sociali. Interrogazione di Piazzoni e Zampa (Pd) per far luce sul fenomeno

“Solo nel biennio 2015/2016 si contano ben 52 episodi di violenza, tenendo in considerazione esclusivamente i fatti più gravi", si legge nell'interrogazione delle due deputate dem. Chiesto al Ministero del lavoro di attivare percorsi di formazione in grado di fornire agli assistenti sociali e a tutto il personale dei servizi "metodologie e sistemi organizzativi efficaci per affrontare i casi più delicati o potenzialmente pericolosi". 

“I numerosi episodi di violenza verificatisi nell'ultimo periodo a danno degli assistenti sociali descrivono una situazione allarmante: minacce e intimidazioni in costante aumento, che spesso sfociano in vere proprie aggressioni.” Lo dichiarano in una nota le Deputate del Partito Democratico Ileana Piazzoni e Sandra Zampa a margine della presentazione di un’interrogazione parlamentare sul tema.
 
“Solo nel biennio 2015/2016 si contano ben 52 episodi di violenza, tenendo in considerazione esclusivamente i fatti più gravi, dai quali è scaturita una denuncia alle Autorità di pubblica sicurezza. Preoccupa infatti, soprattutto, la quotidiano violenza verbale cui gli assistenti sociali sono sottoposti e la conseguente situazione di stress. L’Ordine nazionale degli assistenti sociali ha più volte richiamato l’attenzione sul diffuso clima di tensione che, in un crescendo spesso fuori controllo, circonda il lavoro di quanti operano nei servizi sociali. Ciò è dovuto – spiegano le Deputate – alle carenze che sconta l’infrastruttura dei servizi territoriali, eredità dei pesanti tagli operati nel passato, e ai nuovi bisogni frutto della recente crisi economica, che hanno visto crescere le richieste d’aiuto".
 
"Se il potenziamento delle risorse professionali dei servizi rappresenta una questione ineludibile, ancora più urgente appare far emergere negli enti locali la cultura del rischio. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali di attivare percorsi di formazione in grado di fornire agli assistenti sociali e a tutto il personale dei servizi metodologie e sistemi organizzativi efficaci per affrontare i casi più delicati o potenzialmente pericolosi. La professione di assistente sociale – concludono le Deputate – ricopre un ruolo centrale all'intero del sistema di welfare italiano, e garantire loro tutti gli strumenti necessari per gestire al meglio le situazioni di maggiore criticità, tutelando la loro incolumità, rappresenta un investimento a favore dell’intera rete di protezione e di sostegno della società italiana.”

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