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Lunedì 05 SETTEMBRE 2016
Il sisma e la risposta positiva della sanità del Lazio



Gentile direttore,
oggi ripartono le vaccinazioni obbligatorie nelle zone colpite dal sisma, sembra una cosa banale ma non lo è in un territorio montano dove si sono persi gli studi medici di medicina generale, della pediatria, le farmacie e l’ospedale è inagibile, seppur non crollato, ed è stato evacuato in poche ore mettendo al riparo pazienti ed operatori. In pochi giorni sono stati attivati con la collaborazione della Protezione Civile Nazionale due presidi di assistenza socio sanitaria aperti in continuità assistenziale sette giorni su sette e garantendo dei servizi navetta con i campi.
 
Le attività presenti sono la medicina generale, il pediatra di libera scelta, la guardia medica, l’ambulatorio infermieristico, il coordinamento assistenza domiciliare ed i servizi del dipartimento di salute mentale e dell’età evolutiva, il dipartimento di prevenzione e veterinario. Uno sforzo importante reso possibile grazie alla collaborazione e professionalità  innanzitutto degli operatori della asl di Rieti ma in generale di tutto il sistema sanitario regionale che si è mosso all’unisono per fronteggiare l’emergenza. Solo pochi minuti dopo le fatidiche 3.36 già era in volo il servizio di elisoccorso dell’Ares 118, i primi a giungere sui luoghi del sisma,  che in poche ore con quattro velivoli hanno trasportato 28 pazienti gravi, con oltre ventitré ore di volo e grazie alla piazzola di atterraggio predisposta nel piano regionale di elisoccorso senza la quale sarebbe stato più complesso portare soccorso con le strade interrotte.
 
 La centrale operativa del 118 ha ricevuto oltre tremila telefonate e coordinato il trasporto di  oltre trecentottanta  feriti in ospedale  a Rieti e nel resto della regione, alcuni anche nelle regioni limitrofe.  Solo l’ospedale De Lellis di Rieti ha trattato 270 pazienti , gli altri al Policlinico Gemelli, all’Azienda ospedaliera S. Andrea, al Policlinico Umberto I, al S.Camillo e al San Filippo Neri, all’Azienda San Giovanni, al Pertini, al Policlinico Casilino, Policlinico Tor Vergata e CTO. Insomma l’intero sistema sanitario ha risposto al meglio salvando molte vite umane. Va dato merito a medici, infermieri, tecnici e tutti gli operatori di aver esercitato con impegno e spirito di abnegazione questa attività assistenziale senza la quale il rischio era di avere un bilancio ancora più grave delle vittime.
 
Ora guardiamo avanti, alla garanzia dei servizi ed al ripristino della normalità sapendo che ci attenderanno giornate difficili che,  se affrontate con lo stesso spirito e motivazione, il sistema sanitario regionale saprà superare nell’interesse primario della popolazione.   
 
 
Alessio D’Amato
Direttore Cabia di Regia Ssr Regione Lazio

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