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Lunedì 12 SETTEMBRE 2016
Diritti negati: animali contro umani 1 a 0

Nei diversi commenti si fa spesso riferimento alle normative che in questi ultimi anni sono state emanate per consentire agevolazioni ai possessori di animali. Praticamente assenti quelle che tutelano i cittadini portatori di patologie respiratorie che evidentemente non sono stati in grado di esprimere con forza e determinazione le loro necessità o non hanno trovato in ambito istituzionale chi “sposasse” la loro causa

Il caso di questa estate del gestore di un hotel di Rimini che aveva rifiutato l’accoglienza ad una persona quando aveva saputo che era insieme al suo cane-guida perché ipovedente – ma che aveva prontamente trovato una soluzione altrettanto valida e alle stesse condizioni economiche – ha fatto il suo scalpore sulle pagine dei quotidiani sotto l’ombrellone.

Dopo la bagarre estiva tra ipovedenti, animalisti convinti e pazienti asmatici, la cosa sembrava chiusa. Ma improvvisamente domenica 11 settembre una associazione di ipovedenti si è data appuntamento con i propri cani davanti all’hotel “pet free” incriminato. E tutto è ricominciato.

Ma, al di là del caso specifico, non è la prima volta che il tema degli animali – dei cani in particolare – viene posto in maniera totalizzante.
Che gli animali da compagnia abbiamo assunto un peso notevole nella nostra vita quotidiana è evidente sia dall’aumento spropositato delle corsie dei supermercati dedicate a prodotti per animali che dalle numerose e affascinanti pubblicità per cibo e prodotti per animali. Il miglior amico dell’uomo ha avuto il suo posto d’onore.

Ma la discussione più infuocata è proprio quella relativa agli spazi, a quali debbano essere o meno dedicati/frequentati dagli animali
Qualche anno fa una ordinanza (strumento proprio dei Sindaci) dell’allora Ministro Vittoria Brambilla seminò scompiglio perché dava la possibilità di fare accedere gli animali in TUTTI i locali pubblici. Poi qualcuno si  pose la questione degli ospedali e delle farmacie e la cosa fu ridimensionata.

Pochi  furono quelli che si posero il problema di quanti in Italia (adulti e bambini in aumento esponenziale) combattono ogni giorno con attacchi di asma che possono portare ad esiti infausti. E questo spesso a causa della presenza di animali. Per questo motivo, e per rafforzare l’attenzione alle problematiche delle persone allergiche e asmatiche che per motivi di lavoro o di svago soggiornano in strutture alberghiere, già nel 2003, FederASMA e ALLERGIE Onlus – ha realizzato un documento presentato nel corso di un convegno tenutosi al Sia, il Salone dell’attrezzatura alberghiera alla Fiera di Rimini, ponendo l’attenzione sulle problematiche e sulle criticità in cui si imbattono i pazienti allergici e asmatici.

Nei diversi commenti che si possono leggere sui blog relativi al caso di Rimini, si fa spesso riferimento alle normative che in questi ultimi anni sono state emanate per consentire agevolazioni ai possessori di animali. Praticamente assenti quelle che tutelano i cittadini portatori di patologie respiratorie che evidentemente non sono stati in grado di esprimere con forza e determinazione le loro necessità o non hanno trovato in ambito istituzionale chi “sposasse” la loro causa.

Forse con le parole di una canzone di Luca Carboni si potrebbe riassumere un certo punto di vista animalista-militante “C'è chi ama gli animali e la natura ed è tanto sensibile e sogna un mondo senza più umani”. Ritengo di no, auspico piuttosto la possibilità per un albergatore o ristoratore di poter scegliere tra il business degli animali e quello degli allergici.

Enzo Chilelli
Direttore di Federsanità-Anci

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