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Sabato 17 SETTEMBRE 2016
Istat. A luglio export in calo del 7,3%. Crolla la farmaceutica -13%

Le flessioni tendenziali sono "di ampia intensità" sia per l'area extra Ue (-8,8%) sia per l'area Ue (-6,1%), ma "significativamente condizionate dalla differenza nei giorni lavorativi (21 a luglio 2016 contro i 23 di luglio 2015)". La diminuzione tendenziale dell’export è spiegata per un punto percentuale dal calo delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio e di macchinari e apparecchi n.c.a. verso gli Stati Uniti. LO STUDIO

Export in calo a luglio. L'Istat rileva una contrazione delle esportazioni dello 0,6% su base mensile e del 7,3% su base annua nei dati grezzi. Le flessioni tendenziali sono "di ampia intensità" sia per l'area extra Ue (-8,8%) sia per l'area Ue (-6,1%), ma "significativamente condizionate dalla differenza nei giorni lavorativi (21 a luglio 2016 contro i 23 di luglio 2015)". Al netto di questo effetto, la flessione tendenziale delle vendite estere si riduce a -0,9%. Le importazioni aumentano dello 0,5% sul mese e si riducono dell'8,3% nell'anno.
 
Nel mese di luglio 2016 la diminuzione tendenziale delle esportazioni (-7,3%) ha riguardato, soprattutto, le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-31,7%), di articoli farmaceutici, chimico- medicinali e botanici (-13,0%), di computer, apparecchi elettronici e ottici (-11,8%) e di macchinari e apparecchi n.c.a. (-10,2%). In aumento l’export di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+4,5%).
 
La diminuzione tendenziale dell’export è spiegata per un punto percentuale dal calo delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio e di macchinari e apparecchi n.c.a. verso gli Stati Uniti. 
 
Il calo tendenziale delle importazioni è spiegato per quasi due punti percentuali dalla diminuzione degli acquisti di gas naturale da Russia e Paesi Bassi, di petrolio greggio dalla Russia e di prodotti petroliferi raffinati dai paesi OPEC. Gli acquisti di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dagli Stati Uniti e dalla Francia e di autoveicoli da Turchia e Regno Unito contrastano la flessione dell’import per circa un punto percentuale.

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