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Giovedì 22 SETTEMBRE 2016
Cancro alla prostata. La vasectomia non aumenta il rischio

Per arrivare a questa conclusione, il team di ricerca ha vagliato una serie di studi sul rischio di cancro alla prostata associato a vasectomia, una comune forma di contraccezione a lungo termine che prevede la sezione o la chiusura dei dotti che trasportano lo sperma al di fuori dei testicoli.

(Reuters Health) – Uno studio statunitense sostiene che sottoporsi a una vasectomia non aumenta il rischio per gli uomini di sviluppare un cancro della prostata o di morire per questa causa. Per arrivare a questa conclusione, il team di ricerca ha vagliato una serie di studi sul rischio di cancro alla prostata associato a vasectomia, una comune forma di contraccezione a lungo termine che prevede la sezione o la chiusura dei dotti che trasportano lo sperma al di fuori dei testicoli.
 
“Il nostro studio rassicura sul fatto che sottoporsi a una vasectomia rende improbabile un aumento significativo del rischio di sviluppare qualsiasi tipo di cancro alla prostata, tra cui quello mortale”, ha dichiarato l’autore principale dello studio, Eric Jacobs, ricercatore presso l’American Cancer Society di Atlanta. “Due fattori che aumentano la probabilità di cancro alla prostata sono il fumo e l’obesità”, ha aggiunto Jacobs.

Quello alla prostata è il secondo tipo più comune di cancro maligno tra gli uomini statunitensi dopo il melanoma. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, sebbene la vasectomia non sia la forma primaria di contraccezione per molte coppie, circa il 5% delle donne statunitensi in età riproduttiva dichiara di usarlo come metodo per prevenire gravidanze. Gli uomini che si sottopongono a questo intervento di sterilizzazione spesso temono che ciò impatterà negativamente sulla loro vita sessuale o non li aiuterà a prevenire una gravidanza. “Le preoccupazioni relative al rischio di cancro sono aumentate dopo che un ampio studio del 2014 ha legato le vasectomie a un 10% in più di rischio di sviluppare tumori alla prostata, nonché a un rischio più elevato del 20% di cancro alla prostata mortale”, osservano Jacobs e colleghi sul Journal of Clinical Oncology.

Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati riguardanti quasi 364.000 uomini con un’età a partire dai 40 anni che hanno partecipato a un ampio studio sulla prevenzione del cancro nel 1982. Di questi, 42.000 uomini si erano sottoposti a vasectomia. Nel corso di 30 anni di follow-up, 7400 sono morti di cancro alla prostata. Nel complesso, i soggetti con una vasectomia presentavano un rischio più elevato dell’1% di morire per cancro alla prostata, una differenza troppo esigua per escludere che sia stata dovuta al caso. Quando gli uomini hanno sviluppato un cancro alla prostata, quelli con vasectomia avevano il 9% in meno delle probabilità di avere tumori di alto grado letali, sebbene anche questa differenza sia risultata statisticamente non significativa.

I limiti
Un limite dello studio è il fatto che le vasectomie sono state riferite dalle mogli degli uomini, cosa che può aver portato a delle omissioni. Inoltre, i ricercatori mancavano di dati sulle vasectomie eseguite dopo l’inizio dello studio. “In questo studio, come in quello del 2014, è possibile che gli uomini con vasectomia siano stati controllati più spesso per cancro alla prostata o che fossero in qualche modo diversi da coloro che non avevano subito un intervento di sterilizzazione”, ha osservato Siobhan Sutcliffe, ricercatrice di salute pubblica presso la Washington University School of Medicine di St. Louis, non coinvolta in nessuno degli studi. “Un’altra possibile spiegazione della differenza riscontrata nei risultati è il caso”, ha concluso Sutcliffe. “Per questo abbiamo indagato le associazioni in tante diverse popolazioni di studio, così da poter trarre conclusioni in base a un ampio corpo di evidenze piuttosto che a un singolo studio”.

Fonte: Journal of Clinical Oncology 2016

Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

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