quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 07 OTTOBRE 2016
Nuovi farmaci Epatite C. De Filippo su ipotesi ricorso a generici: “Impossibile senza consenso titolare del brevetto. Unica via la dichiarazione di emergenza nazionale. E la stiamo valutando”

Lo ha spiegato ieri il sottosegretario alla Salute rispondendo in commissione Affari Sociali ad un'interrogazione di Nicchi (SI). La normativa vigente non consente l'uso dell'oggetto di un brevetto, senza il consenso del titolare in ipotesi diverse dalla mancata attuazione del brevetto o dall'attuazione in misura tale da risultare in grave sproporzione con i bisogni del Paese. Nicchi: "La patologia può essere considerata un’emergenza nazionale di sanità pubblica".

"Al momento, l'assetto normativo nazionale, non consente l'uso dell'oggetto di un brevetto, senza il consenso del titolare in ipotesi diverse dalla mancata attuazione del brevetto o dall'attuazione in misura tale da risultare in grave sproporzione con i bisogni del Paese". Così il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, ha risposto ieri in commissione Affari Sociali ad un'interrogazione di Marisa Nicchi (SI), in tema di deroga alla protezione brevettuale per i nuovi farmaci antivirali per l'epatite C.

"Ciò premesso - ha aggiunto il sottosegretario - non vi è dubbio che la tematica che ci occupa presenta per il Ministero della salute profili di oggettivo rilievo ed interesse, soprattutto per la potenziale portata in termini di salute pubblica; attesa, peraltro, la delicatezza della questione – nella quale vengono a confronto, ribadisco, il diritto alle terapie farmacologiche e il diritto alla tutela brevettuale – si ritiene che la tematica vada attentamente approfondita, alla luce della normativa nazionale, europea ed internazionale, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni statali interessate nonché dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato".  
 
Questo approfondimento, ha poi sottolineato De Filippo, "dovrà, in particolare, riguardare il tema se l'epatite C, ovvero altra grave e diffusa patologia, la cui terapia richieda, allo stato, un rilevante costo per il Ssn, possa essere ricondotta nel concetto di 'emergenza nazionale'".
 
Marisa Nicchi (Si), in sede di replica, si è dichiarata insoddisfatta non ravvisando nella risposta la "necessaria determinazione ad affrontare un problema di estrema rilevanza", sottolineando che un eventuale vuoto normativo può essere colmato con opportune iniziative legislative. Apprezzata in ogni caso la seconda parte della risposta, in cui viene effettuata un'apertura in relazione alle proposte alla base dell'atto di sindacato ispettivo.
 
A tal proposito la deputata di Sinistra Italiana ha segnalato come anche la Federazione degli ordini dei medici ha posto in evidenza "l'oggettiva discriminazione insita in un'erogazione contingentata di farmaci salva vita e l'enorme sproporzione che si registra tra il prezzo di produzione e quello di vendita". Osservando che quello dei nuovi farmaci antivirali per l'epatite C rappresenta "un caso emblematico delle politiche di razionamento delle possibilità di cura", Nicchi ha infine dichiarato che continuerà ad incalzare il Governo per raggiungere una "soluzione soddisfacente".
 
Giovanni Rodriquez

© RIPRODUZIONE RISERVATA