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Lunedì 13 GIUGNO 2011
Medicina narrativa. Rivoluzione copernicana per rimettere al centro l’uomo

Promuovere la centralità della persona nelle cure, trasformare la sofferenza in risorsa tramite la narrazione, creare percorsi di partecipazione aperti a tutti i soggetti coinvolti nel contesto di malattia. Ecco gli assi portanti della Medicina Narrativa, a cui è stato dedicato il terzo Convegno nazionale organizzato dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Iss.

“Una rivoluzione copernicana che lentamente, a fatica ma in modo irreversibile, sta interessando il mondo della medicina e che vuole mettere al centro l’uomo, le sue risorse, le sue fragilità, i suoi diritti”. Così la medicina narrativa è stata definita dal direttore del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, Domenica Taruscio nel corso del terzo Convegno nazionale "Medicina Narrativa e Malattie Rare" che ha avuto luogo oggi all'Iss. L'approccio si è diffuso solo da alcuni anni anche in Italia e vede nelle storie di malattia un metodo prezioso per ri-collocare e comprendere le persone nel proprio specifico contesto, mettendo a fuoco, oltre che i bisogni, anche nuove strategie di intervento. 
Il convegno di oggi ha voluto promuovere la centralità della persona nella relazione di cura, rendere condivisibile la sofferenza tramite la narrazione per trasformarla in risorsa, dare vita a percorsi di partecipazione aperti a tutti i soggetti coinvolti nel contesto di malattia: pazienti, familiari, medici, operatori socio-sanitari. Con un occhio di riguardo alle malattie rare, un ambito in cui è auspicabile che tutti i professionisti del settore vengano sensibilizzati e adeguatamente formati sugli aspetti fondamentali della comunicazione con i pazienti e con le loro famiglie. Di qui l’importanza di un’occasione di confronto e approfondimento sul tema destinato tanto ai professionisti del panorama socio-sanitario italiano e internazionale, quanto alle persone affette da malattie rare e alle Associazioni di pazienti. 


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