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Martedì 14 GIUGNO 2011
Martini: “Troppi business sulla pelle degli animali"

Ad un anno dalla sua istituzione, prosegue la lotta della Task Force per la tutela degli animali d’affezione, la lotta al randagismo e ai canili lager voluta dal sottosegretario alla Salute, che ricorda come l’abbandono dei cani oltre a essere un’ignobile piaga è un reato penale. Per questo è partita la Campagna di Comunicazione del ministero dal titolo “Chi abbandona un cane lo condanna”.

Sono state circa 24mila le mail con richieste di aiuto o segnalazioni sugli animali inviate in un anno all’indirizzo on line istituito dal ministero della Salute (tutela.animali@sanita.it), circa 1.300 i casi gravi segnalati e relativi a canili lager, avvelenamenti, maltrattamenti, corse clandestine. 45 le ispezioni effettuate e12 quelle svolte dai carabinieri dei Nas per corse clandestine e per controlli sui Pali. 39 i canili ispezionati e 6 i sequestri effettuati.
È questo il bilancio di un anno di attività della Task Force voluta dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini e presentato oggi al ministero di Lungotevere Ripa. Un pool costituito da carabinieri dei Nas, veterinari e funzionari amministrativi, uniti per tutelare gli animali da affezione e dare battaglie al randagismo e ai canili lager. Una delle azioni del Ministero a tutela degli animali che ha anche presentato alla stampa la Campagna di comunicazione contro l’abbandono degli animali dal titolo eloquente “Chi abbandona un cane lo condanna”.
Ma più dei numeri hanno parlato le immagini presentate nel corso della conferenza stampa. Immagini toccanti: cani segregati in strutture abbandonate e fatiscenti. Animali maltrattati. Scene dell’orrore che è difficile cancellare.
“La Task force che abbiamo istituito, rappresenta una grande rivoluzione – ha affermato Martini – ci siamo messi in gioco come istituzione coordinandoci in una rete con le Regioni. E con una modalità organizzativa innovativa. Abbiamo voluto dare un messaggio di presenza, essere strumento di repressione per i casi di illegalità grave presenti nel nostro Paese, e sono tantissimi. Pungolo e richiamo per amministrazioni locali, Regioni, Provincie, Comuni e Asl, un supporto alla parte sana del Paese”. Al Sud la situazione è grave ha ricordato Martini, ma la volontà e la richiesta della gente di cambiare rotta è enorme. Per questo il ministero ha istituito un numero telefonico dedicato (065994035 attivo dal lunedì al venerdì).
“In questo anno abbiamo effettuato ispezioni dirette sul territori – ha aggiunto il sottosegretario – in situazioni molto delicate facendo emergere contesti malavitosi collegati al maltrattamento degli animali. Sulla pelle dei cani si fa business. È questa la realtà”. Educazione e repressione per far crescere quel territorio che è rimasto indietro in questa lotta di civiltà sono quindi le armi utilizzate dal pool istituito dal Ministero. “Il nostro è un lavoro difficile e non sensazionalistico – ha concluso Martini – svolto a favore degli animali. Abbiamo inoltre presentato un Testo unico alla Camera che recepiva tutte ordinanze emanate dal ministero. Purtroppo il Ddl si è arenato in pre-consiglio dei Ministri”. Martini ha quindi invitato i Parlamentari a proseguire nel loro lavoro per sbloccare il provvedimento. Ma qualcosa si sta muovendo. I presidenti delle Commissioni di Camera e Senato si contreranno a breve per accelerare l’approvazione di un testo bipartisan
“Crediamo in quello che facciamo per la tutela degli animali – ha detto Cosimo Piccinno, il Comandante dei Carabinieri dei Nas – siamo presenti su 38 siti nazionali. Abbiamo intensificato i controlli in maniera pianificata, svolto attività investigativa sul traffico di animali di affezione e in collaborazione con il Corpo forestale sui cuccioli di cane. In un anno abbiamo effettuato 451 controlli, sequestrate 556 strutture”.
 
Task Force: bilancio un anno di attività
“Il Ministero si è costituito parte civile nel procedimento del canile di Cicerale in provincia si Salerno, e faremo altrettanto per il Palio di Ronciglione – ha spiegato Gaetana Ferri, Direttore Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario  – . Il maltrattamento verso gli animali è previsto da una normativa dettagliata, rafforzata e ammodernata dalle Ordinanze emanate dal sottosegretario Martini. Esempio indicativi sono quelli sulla responsabilizzazione dei padroni e sulla registrazione della popolazione canina e sul perverso fenomeno dell’avvelenamento dei cani. Su quest’ultimo punto ci siamo impegnati attuando una proceduta per sensibilizzare i sindaci. Abbiamo inoltre attivato nuovo censimento dei canili municipali e dei rifugi per un totale di circa 900 strutture, ma sicuramente c’è ancora molto sommerso. Soprattutto, abbiamo ottenuto l’introduzione della lotta al randagismo nei piani sanitari delle Regioni”.
“Abbiamo ricevuto molte segnalazioni su maltrattamenti – ha sottolineato il Coordinatore della Task Force, Rosalba Matassa, dirigente del ministero della Salute  – ed anche sul mancato rispetto delle normative e su ordinanze emanate dai sindaci contrarie alla legge. Siamo intervenuti in particolare in due in casi di maltrattamento sui cavalli come quello di Agropoli dove abbiamo dovuto agire direttamente per correggere la situazione. E ancora, abbiamo effettuato 39 interventi sui Pali a seguito delle nostre azioni e quattro manifestazioni sono state sospese, due sono state regolarizzate dopo il nostro intervento”. Lazio, Molise, Sicilia, Toscana e Veneto sono le Regioni con le quali il ministero ha stretto attività di collaborazione con le autorità competenti. Inizierà a breve la collaborazione con la Puglia, e poi con Campania, Basilicata e Umbria.
 
La campagna di informazione
Per dare un segnale forte chiaro e diretto contro chi abbandona i cani, il ministero ha iniziato una campagna di informazione ad hoc. Eloquente l’immagine che l’accompagna: un cane con u cappio al collo abbandonato in una strada deserta. “Abbandonare un cane – ha spiegato Daniela Rodorigo, Direttore generale della Comunicazione della Salute – è un reato penale punibile con l’arresto e con ammende che vanno da mille a diecimila euro. Il nostro obiettivo è portare avanti una azione di prevenzione sociale contro il randagismo”.

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